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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2010 alle ore 08:25.
Soffre una condizione di disagio, è insoddisfatta e delusa. Ed è afflitta dalla concorrenza e dai magri guadagni. Si descrive così la categoria dei giovani avvocati, circa 43mila professionisti, un quarto degli iscritti alla Cassa forense (secondo i dati del 2009). Solo il 2% del campione si è dichiarato sostanzialmente soddisfatto. A puntare i fari su questa realtà è la prima indagine dell'Osservatorio permanente giovani avvocati, i cui risultati saranno presentati al congresso Cnf di Genova venerdì prossimo.
Un rapporto che mette in evidenza anche la composizione dei legali sotto i 40 anni. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne (23.729 contro 18.657, con un rapporto di 56 contro 44), una caratteristica più accentuata nelle regioni settentrionali dove le "quote rosa" sfiorano il 60 per cento. Mentre nel Mezzogiorno le distanze tra uomini e donne scompaiono.
Sorprende poi che quello dei giovani avvocati sia un universo non troppo avvezzo alla tecnologia, né alle lingue straniere. Secondo l'indagine si trovano spesso a pensare di emigrare, dal Nord all'estero e dal Sud verso il Nord. E si mostrano piuttosto conservatori su alcune questioni. Ad esempio sulle modalità di accesso alla professione con una forte richiesta di introdurre il numero chiuso nelle università. Una posizione che si riscontra anche quando i giovani sono chiamati a esprimere giudizi sulla formazione continua. L'obbligo formativo, dicono in sostanza i legali in erba, sembra fare a pugni con un sistema di libero mercato, dove l'approfondimento e l'aggiornamento professionale non possono essere imposti, ma affidati ai singoli. Per trasformare quello della preparazione in terreno per la selezione che consenta ai migliori di emergere.
Nel libro dei sogni mettono agevolazioni per l'associazionismo, unica via per debuttare senza troppi patemi. E c'è più di qualcuno (il 12% degli intervistati) che non disdegnerebbe una specifica disciplina sulle collaborazioni tra giovani e studi professionali.