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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2010 alle ore 08:24.
Una nuova faccia per la professione legale, ma anche una leggera ripresa dopo il momento di crisi. È questa la valutazione che Bruno Gattai, 51 anni, avvocato dello studio Dewey Le Boeuf fa della situazione nel settore legale. L'affiliata italiana del grande studio internazionale ha aperto i battenti nel 2003 e oggi conta oltre 125 professionisti.
Quali cambiamenti ci sono stati nell'attività legale in questi ultimi anni?
Il lavoro in questi anni di crisi è un po' cambiato. Ci sono state molte più situazioni difficili da gestire a livello industriale, ovvero situazioni di crisi o di pre-contenzioso.
Ci sono dunque dei segnali di ripresa nel settore del corporate?
Sicuramente è aumentata l'attività sul contenzioso, come il lavoro di debito e quello sulle ristrutturazioni. Per quanto riguarda il private equity, il nostro studio ha continuato a lavorare abbastanza bene anche sulla piccola e media impresa, che in Italia rappresenta il cuore dell'economia.
Qualche operazione importante?
Abbiamo avuto la fortuna di essere coinvolto in quelle poche operazioni di un certo calibro che sono arrivate a conclusione, come la recente vendita di Team System.
Nella riforma in approvazione al Senato si guarda molto ai giovani che si avvicinano a questa professione. Che consigli darebbe loro?
Per un giovane che vuol fare questa professione il consiglio è sempre quello di fare una pratica, nei primi anni, abbastanza generalista, magari avendo anche la possibilità di trattare direttamente il settore del contenzioso. Questo aiuta a conoscere anche la fase patologica dei contratti ed è un'esperienza molto formativa. Dopo un periodo di questo tipo, sicuramente conviene specializzarsi, assecondando le inclinazioni personali. Guardando anche all'estero, personalmente penso che a breve ci sarà lo spazio, sul mercato, per studi di nicchia, che sono altamente specializzati in settori specifici.