Intervista allo studio / B&P: stagione calda per l'ambiente

Nessuna crisi per il settore del diritto ambientale. Parola di Mara Chilosi, 34 anni, partner dello studio B&P, specializzato nel settore ambientale e in sicurezza sul lavoro. E questo dimostra, secondo Chilosi, che specializzarsi premia.

Quali sono i segnali che arrivano dal suo campo, in un momento in cui l'ambiente e i reati connessi sono spesso sotto i riflettori?
L'attenzione mediatica sicuramente fa bene al settore. Il nostro studio non ha avuto una riduzione degli incarichi nonostante la crisi. Ne è però cambiata la natura: da quelli di consulenza, in cui l'intervento dell'avvocato era richiesto preventivamente al verificarsi di un problema, adesso gli incarichi si sono spostati nella fase patologica, quindi principalmente nella fase giudiziale, sul contenzioso e sui processi penali per illeciti ambientali.

È cambiato l'atteggiamento delle imprese?
C'è un diverso approccio della media impresa italiana. Mentre questo problema non riguarda le grandi che invece continuano a investire in prevenzione. Credo sia un'evoluzione del mercato, in seguito alla crisi.

Come vanno invece le cose nel settore della sicurezza sul lavoro?
Anche in questo campo il discorso è analogo: ci sono meno imprese che chiedono consulenze preventive a fronte di un aumento del contenzioso.

Cosa si aspetta dalla riforma della professione che, tra le altre cose, prevede anche la figura di un avvocato specialista?
Tutte le norme sulla formazione, sugli studi e sui praticanti sono, secondo me, di grande impatto, che vanno ad avallare quelle che sono già le consuetudini di lavoro nel nostro studio. L'unico appunto che potrei fare riguarda proprio la disposizione che prevede l'avvocato specialista poiché tra le materie di specialità non c'è il diritto ambientale, che è materia più recente. Ma tutto il modello che ruota intorno alla green economy, secondo me, non è sufficientemente rappresentato nella riforma.