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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2010 alle ore 06:41.
CAMPOBASSO
«I commercialisti hanno competenza e sensibilità in materia di antiriciclaggio e devono diventare un supporto prezioso per le autorità vigilanti nella lotta al denaro sporco e per ottenere sempre maggiore trasparenza». Lo ha affermato Raffaele Marcello, presidente di Unagraco (l'Unione nazionale giovani ragionieri), al Congresso nazionale che si è tenuto al Centrum Palace Hotel di Campobasso.
Tema centrale dell'incontro, i riflessi, per professionisti e imprenditori, delle indagini finanziarie e della normativa antiriciclaggio. Gli orizzonti che Unagraco ritiene debbano impegnare maggiormente il Consiglio nazionale dei dottori commercialiti e degli esperti contabili sono «il futuro della professione, la lotta all'evasione fiscale, il dialogo con la politica, la riforma della revisione legale, la cultura della mediazione e il futuro della previdenza». E poi un appello al mondo istituzionale: «Sia aperto al dialogo nei confronti della nostra categoria – chiede Raffaele Marcello – e introduca il credito d'imposta, che si è rilevato efficace per gli investimenti piccoli e medi, e il contratto di sviluppo per quelli di maggiore importo».
Paolo Saltarelli, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri, si è invece soffermato su due criticità del Paese, debito pubblico ed evasione fiscale. «Ingiusto – ha sottolineato Saltarelli – non curarsi del deficit: occorre farlo subito, facendo sistema tra pubblico e privato e con un cambiamento di mentalità che preveda un maggiore coinvolgimento dei più giovani. Sull'evasione – ha concluso Saltarelli – servono, invece, misure più dure».
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