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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2010 alle ore 08:05.
Dopo il nuovo orientamento della Cassazione sulla nullità degli accertamenti notificati prima dei 60 giorni dalla consegna del Pvc (sentenza 22320/2010), giungono puntuali le pronunce dei giudici di merito. Tra le primissime c'è la Ctp di Brescia (sentenza nr. 535/7/2010, udienza dell'11 novembre) che ha sancito la nullità dell'atto che, nonostante fosse stato notificato prima di 60 giorni dalla consegna del Pvc, non recava i motivi dell'urgenza imposti dall'articolo 12 della legge 212/2000.
I giudici fanno riferimento al nuovo orientamento della Suprema Corte, che ha recepito quanto stabilito dalla Consulta con l'ordinanza 244/09. L'atto impositivo emanato prima della scadenza del termine di 60 giorni, che decorre dal rilascio al contribuente della copia del verbale di chiusura delle operazioni, non è perciò stesso nullo, ma diventa tale se non c'è una motivazione adeguata sulla particolare urgenza. In particolare, l'inosservanza dell'obbligo di motivazione in relazione alla «particolare urgenza» è sanzionata con l'invalidità dell'atto, in via generale, in virtù dell'articolo 21-septies della legge 241/90 e, con riferimento alle imposte sui redditi e all'Iva, rispettivamente degli articoli 42 del Dpr 600/73 e 56 del Dpr 633/72, ove si prevede che l'accertamento deve essere motivato in relazione ai presupposti di fatto e alle ragioni giuridiche che lo hanno determinato.
Va segnalato che la stessa agenzia delle Entrate ha emanato lo scorso anno precise direttive agli uffici, per evitare l'emissione di avvisi di accertamenti nei termini, in assenza di ragioni di urgenza, in quanto censurabili con la nullità. Di conseguenza i casi di emissione di avvisi di accertamento, conseguenti a Pvc, senza il rispetto delle prescrizioni dell'articolo 12 sono obiettivamente diminuiti. Tuttavia, in prossimità della fine dell'anno si assiste all'emissione di atti di accertamento non preceduti da Pvc né da verbali di verifica, quasi a voler bypassare la censura di nullità.
In altre parole vari uffici, pur effettuando un'attività di controllo, ritengono che, in assenza della redazione di un atto formalmente denominato Pvc, non debbano rispettare le prescrizioni in questione: è il caso di controlli conclusi solo negli ultimi mesi dell'anno a seguito di invito al contraddittorio, o attraverso questionari, che di norma riguardano l'anno per il quale sta decadendo l'azione di controllo (ad esempio, in questi giorni, il 2005).
