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Norme e Tributi Fisco

La Ue rilancia il confronto sul riordino delle regole Iva

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 06:41.


L'Europa scommette sul ruolo decisivo dell'Iva quale risorsa tributaria per gli stati membri e lancia una consultazione volta coinvolgere i contribuenti sul processo di modernizzazione del tributo.
La Commissione, come da tempo preannunciato, ha divulgato ieri un libro verde (Com 695/2010) incentrato sul futuro dell'Iva, nell'ottica di portare la strutturazione e le regole che governano l'imposta verso una maggiore semplicità, efficienza ed efficacia. A questo scopo, nel documento vengono illustrate le maggiori criticità che affliggono il sistema e, in relazione ad esse, sono poste domande volte a raccogliere le impressioni del pubblico. Si tratta della consultazione pubblica più ampia che sia stata mai realizzata in materia di Iva e dalla quale può derivare un fattivo contributo alla riforma della disciplina, per di più sulla base di un (inconsueto) approccio di tipo "bottom-up", che consente di dar voce alla platea dei contribuenti, invitata a condividere indirizzi e proposte. Di qui l'importanza della partecipazione al dibattito, al quale è possibile prendere parte fino al 31 maggio 2011.
Il libro verde è mosso dalla necessità di adeguare ai tempi l'assetto regolamentare dell'Iva, provato da oltre quaranta anni di scarso dinamismo, caratterizzati da manovre di adattamento piuttosto che di rinnovamento. E questo slancio deriva da una dichiarata fiducia, a livello Ue, circa le capacità dell'Iva di assurgere sempre più al ruolo di imposta cardine per gli erari nazionali, stante il progressivo ridimensionamento dell'imposizione sui redditi dovuta all'invecchiamento della popolazione nonché alla contrazione di questo tipo di gettito che si registra nei periodi di recessione. Le molteplici leve che la Commissione ritiene utilmente attivabili in questa direzione convergono verso gli obiettivi primari di: semplificazione, in modo da ridurre il carico amministrativo degli operatori; armonizzazione, specie al fine di definire una volta per tutte il regime degli scambi intracomunitari, anche allo scopo di combattere le frodi; ampliamento della base imponibile, attraverso il ridimensionamento dell'uso delle aliquote ridotte e delle esenzioni, così da poter garantire un maggior gettito; potenziamento degli strumenti informatici, nella direzione del miglioramento della gestione dei rapporti transfrontalieri (sportello unico) nonché delle modalità di versamento dell'imposta.

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Particolare rilievo è dato all'aspetto del trattamento degli scambi intracomunitari. Nel documento si torna a parlare, dopo anni di oblio, della realizzazione di un regime definitivo fondato sulla tassazione all'origine, visto come una possibile modalità di armonizzazione. Nel contempo, si prospetta il mantenimento dell'attuale regime di tassazione nel luogo di destinazione, declinato in varianti estreme che vanno dalla conservazione dello status quo, al ricorso generalizzato al reverse charge - ipotesi che comunque non è considerata la soluzione "salvifica" ai mali dell'Iva, come invece, da più parti, vi è la tendenza a sostenere - alla tassazione effettiva nel luogo di cessione a carico del venditore. Fra gli altri aspetti considerati, di interesse è il capitolo riservato alla neutralità dell'Iva, ove si illustra la necessità di rivedere la posizione dei soggetti pubblici, spesso non soggetti ad imposta, onde favorire lo sviluppo della collaborazione con gli operatori commerciali e i rapporti fra gruppi di imprese, ambito in cui è sentito il problema del trattamento dei rapporti interni. Apprezzabile è altresì il disegno di sviluppare linee interpretative uniche della normativa, eventualmente attraverso la redazione, a livello comunitario, di disposizioni di indirizzo ovvero di prassi esplicativa, e modelli di dichiarazione armonizzati da stilare in base a principi e con l'ausilio di strumenti informatici comuni, di modo che si possibile puntare sullo sviluppo dello sportello unico. Una analisi specifica concerne le aliquote Iva. In questo contesto si riflette sia sul grado di complessità che deriva al sistema dall'adozione di tassi non omogenei, sia sulla possibilità di abolire le aliquote ridotte con la fissazione di una unica percentuale d'imposizione ad un livello più basso della attuale ordinaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le linee guida
01 | Il libro verde sull'Iva
Nella pubblicazione della Commissione europea (695/2010) si tratta del futuro dell'imposta sul valore aggiunto in prospettiva contientale. Semplicità, efficienza ed efficacia sono i parametri cui si dovrà
ispirare lo sviluppo dell'imposta.
Fino al 31 marzo 2011 i contribuenti potranno partecipare al dibattito per fornire indicazioni al legislatore comunitario
02 | Scambi intracomunitari
Dopo anni di oblio, nel libro verde si torna a parlare di un regime definitivo dell'imposizione sugli scambi intracomunitari, fondato sulla tassazione all'origine, vista come possibilità di armonizzazione delle discipline nazionali

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