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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2010 alle ore 07:48.
A che cosa serve lo «spesometro»?
Il nuovo strumento, previsto dalla manovra estiva, serve per verificare se le spese sostenute da consumatori e operatori economici sono in linea con i redditi e i beni dichiarati al fisco. Per esempio: un contribuente che dichiari 30mila euro di reddito e, nello stesso annuo, effettui 50mila euro di spese, viene indicato tra i soggetti a rischio evasione, e dunque sarà soggetto ai controlli da accertamento sintetico. La comunicazione rappresenta una reintroduzione di fatto dell'elenco clienti fornitori, in versione semplificata, e viene ritenuta utile dall'amministrazione finanziaria anche per il contrasto alle frodi Iva
A chi si applica?
L'adempimento riguarda tutti gli operatori economici che effettuano prestazioni di servizi e cessioni di beni in campo Iva
Sopra quale soglia scatta il controllo?
La manovra estiva fissa un importo «non inferiore a 3mila euro»; l'amministrazione finanziaria sembra orientata a individuare a 3.500 euro la soglia oltre cui l'operazione deve essere comunicata al fisco
Che tipo di adempimenti andranno effettuati?
Il meccanismo dovrebbe prevedere un'unica comunicazione annuale telematica da parte degli operatori economici, secondo modalità e termini che sono ancora in fase di studio da parte dell'amministrazione finanziaria. Per le transazioni tra imprese, professionisti, artigiani che non coinvolgono il consumatore finale (cosiddette operazioni business to business) effettuate nel 2010 il primo appuntamento ipotizzato è il 31 ottobre 2011; per le operazioni del 2011 la data ipotizzata è il 31 maggio 2012. Nelle operazioni che invece coinvolgono il consumatore finale (cosiddette business to consumer) l'adempimento dovrebbe scattare per la prima volta dal 31 maggio 2012, saltando l'appuntamento di ottobre 2011 relativo alle operazioni 2010
In che modo viene coinvolto il consumatore?
Chi effettua acquisti superiori alla soglia (3.500 euro) dovrà comunicare al commerciante o all'impresa venditrice il proprio codice fiscale
Quali dati vanno comunicati?
L'amministrazione finanziaria sembrerebbe orientata a semplificare la vita alle imprese e agli intermediari che saranno chiamati a gestire la comunicazione annuale. Per le operazioni business to business il fisco chiederà solo tre dati: data dell'operazione, importo e partita Iva di acquirente e venditore. Per le operazioni business to consumer, invece, la comunicazione riguarderà due dati: importo del bene o della prestazione di servizi e codice fiscale dell'acquirente o del beneficiario