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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2010 alle ore 08:17.
Sospensione lunga, anche oltre il 31 marzo 2011, per i versamenti fiscali e contributivi degli alluvionati del Veneto, mentre è ancora incerta la sorte delle norme «salva-bilanci» dei comuni; confermato invece l'allungamento di un anno nella vita delle autorità d'ambito di acqua e rifiuti, per dar tempo alle regioni di decidere chi deve prendere il loro posto nella gestione dei servizi.
Nel decreto milleproroghe che oggi il governo approverà nell'ultima riunione del consiglio dei ministri per il 2010 viene confermato lo stop ai pagamenti di imposte e contributi per le migliaia di imprese e privati colpiti dall'alluvione del Veneto di novembre; a beneficiare della sospensione, che scade oggi, saranno solo i soggetti che hanno ricevuto l'ordinanza di sgombero o di evacuazione, i cui danni siano stati attestati dal Commissario straordinario.
Alla fine è stato lo stesso ministro dell'Economia a sciogliere ogni dubbio sulla presenza nel decreto del rifinanziamento del 5 mille a sostegno di volontariato e ricerca. I 300 milioni, che si aggiungono ai 100 già stanziati con la legge di stabilità, «ci sono» ha detto ieri il ministro durante il brindisi di auguri con la stampa; per individuare le risorse sarà probabilmente rivista la distribuzione dei fondi al welfare indicata in una tabella allegata alla legge di stabilità. Lì potrebbero entrare anche i fondi per Pompei.
Nelle prime versioni del testo circolate ieri, invece, non hanno trovato spazio la norma che dà la possibilità ai sindaci di continuare a utilizzare gli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente, e quella che rimodula i nuovi limiti al debito comunale. «Verrebbe da paragonare questo comportamento - è sbottato Sergio Chiamparino, presidente dell'Anci – a una dichiarazione di guerra nei confronti dei comuni; in questo modo i sindaci non saranno neanche in grado di chiudere i bilanci e di questo ringraziano sentitamente il governo». In effetti la partita sugli oneri, che vale circa 2 miliardi, è cruciale per far quadrare i conti in almeno la metà dei comuni; a via XX Settembre una norma è stata preparata, resta da vedere se riuscirà a farsi strada nel testo definitivo che sarà esaminato questa mattina dai ministri.