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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 11:22.
La schiarita sull'assistenza nei tribunali, dopo le rassicurazioni del Guardasigilli, non cancella del tutto, in Sicilia, le nebbie attorno al funzionamento dei sistemi informatici: tanto Palermo quanto Catania registrano già dagli ultimi mesi del 2010 un deficit del servizio, che potrebbe mettere a rischio le esperienze più innovative.
Da Catania, il sostituto procuratore Pasquale Pacifico, segretario della sezione locale dell'Anm, segnala che «in tutti gli uffici del distretto si è verificata da qualche mese una riduzione del personale delle ditte esterne che effettuano l'assistenza informatica: se prima in procura avevamo quattro-cinque addetti in servizio, attualmente sono solo due».
Da Palermo, l'avvocato Toni Gattuso, non nasconde che la categoria si sarebbe aspettata «un intervento deciso del ministero per le prime implementazioni del processo civile telematico». Al contrario, da un paio di mesi il tribunale deve fronteggiare problemi di contratti con la sistemistica. E Giuseppe De Gregorio, magistrato del tribunale di Palermo, cita un caso: nei mesi passati, l'applicativo dei registri di cancelleria è stato sostituito con una versione aggiornata, che tuttavia non è stata installata nei computer dei magistrati. Che dunque, per qualunque intervento, devono spostarsi sulle postazioni della cancelleria. Non proprio un passo avanti.