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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2011 alle ore 19:02.
Nuovo processo per Massimo Maria Berruti. La Corte di cassazione respinge il ricorso fatto dal deputato del Pdl ed ex avvocato della Fininvest per ottenere un'assoluzione con formula piena dal reato di riciclaggio nell'ambito dei diritti Tv e dei fondi neri di Mediaset. L'assoluzione per prescrizione disposta dalla Corte d'Appello di Milano aveva, infatti, lasciato insoddisfatto il parlamentare che si era rivolto alla Corte di Cassazione. Al Supremo collegio, ma per motivi opposti, era approdato anche il pm che contestava il calcolo in base al quale i giudici di secondo grado avevano deciso il "non doversi procedere" per prescrizione. Eccezione questa accolta dagli ermellini che hanno ripassato la parola alla Corte d'Appello, chiamata a esprimere un nuovo giudizio sulla liceità delle operazioni in uscita sul conto corrente dalla Jasran SBs di Lugano nel periodo compreso tra il 10 ottobre 1995 e il 21 novembre dello stesso anno. Perchè ciò che fa dilatare i tempi della prescrizione sono tutti i trasferimenti di fondi successivi rispetto a quello principale.
Gli ermellini hanno invece respinto la richiesta di assoluzione con formula piena del deputato del Popolo della libertà, considerando ininfluente l'assenza di una prova su un'effettiva partecipazione di Berruti nella costituzione della società Jasran. Secondo il Supremo collegio, per integrare il reato ipotizzato è, infatti, sufficiente che, dopo l'accensione del conto corrente l'imputato abbia accettato di ricoprire il ruolo di beneficial owner, oltre che contitolare di firma disgiunta. Una società in cui finivano somme di denaro provenienti da I.M.I. Image Management International Ltd e S.M.G. Sport Mangement Group Ltd considerate «società prive di qualsivoglia concreta operatività commerciale, utilizzate come mero schermo di simulate operazioni di compravendita di diritti di sfruttamento dell'immagine di sportivi che in realtà servivano a spostare illecitamente all'esterno di Fininvest sue consistenti risorse finanziarie». I tempi per il nuovo giudizio della Corte d'Appello di Milano sono però stretti. La data di prescrizione del reato è fissata, infatti, al 27 febbraio 2011.