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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2011 alle ore 07:44.
Evitare che le società presentino i bilanci al registro imprese nel nuovo formato elaborabile Xbrl e anche – per prudenza – nel "vecchio" e statico Pdf. È questo l'obiettivo della versione rinnovata di tassonomia formato Xbrl per il 2011, che è disponibile, da oggi, sui siti internet dell'associazione Xbrl Italia (www.xbrlitalia.it) e dell'ex Cnipa, oggi Digit Pa (www.digitpa.gov.it).
Un avviso del ministero dell'Economia, nei prossimi giorni, sulla «Gazzetta ufficiale», certificherà l'entrata in vigore della versione aggiornata del "dizionario" per la codifica dei bilanci.
Il formato Xbrl, strutturato per rendere più agevole la trasmissione dei dati contabili nonché la loro analisi ed elaborazione, è obbligatorio, dal 2009, per il deposito dei bilanci di esercizio e consolidati delle società, escluse le quotate e quelle che redigono prospetti secondo i principi contabili internazionali.
Il 99% dei rendiconti 2009 sono stati depositati nel formato elaborabile (circa 960mila), con un tasso di errore inferiore all'1 per cento. Il 20% dei prospetti inviati, però, ha fatto registrare il "doppio deposito": nella maggior parte dei casi, a scopo prudenziale (dato che il codificato Xbrl corrispondeva in tutto al formato Pdf/a), negli altri casi, con differenze relative al dettaglio dei conti d'ordine e delle riserve.
Per questo, nella nuova versione della tassonomia Xbrl, è stato introdotto un meccanismo di flessibilità che consente di indicare le «altre riserve» anche nel bilancio in forma abbreviata e di usare le «note a piè di pagina» per esplicitare e dettagliare le voci del prospetto contabile.
Le altre novità riguardano l'adeguamento della scheda anagrafica della società, adeguata alle disposizioni degli articoli 2250 e 2497 del codice civile, e il miglioramento della traduzione automatica delle voci di bilancio in lingua inglese e tedesca.
Dopo la tassonomia per rendere in Xbrl lo stato patrimoniale e il conto economico, sta per debuttare la tassonomia dedicata alla nota integrativa. «Il lavoro è ormai completo», spiega Claudio Bodini, consigliere nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. «Dopo la sperimentazione che avverrà con i bilanci 2011 - continua - crediamo che l'obbligatorietà di adottare il nuovo formato anche per la nota integrativa partirà dall'esercizio 2012».