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Norme e Tributi Fisco

Per i lavori pluriennali limite fisso a 48mila euro

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2011 alle ore 16:27.

Le agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione sono tra le più "gettonate". Introdotte nel 1997 sono state prorogate quasi senza interruzioni fino ad oggi ma con aggiunte e modifiche che ne complicano l'applicazione.

Un limite su più livelli
Particolare attenzione va posta nei confronti del limite di spesa di 48mila euro per un intervento sulla stessa abitazione, pertinenze incluse. Il limite è annuale, è per immobile ed è per tipo di intervento (anche pluriennale).


Poché il limite è annuale se nello stesso anno viene terminato un intervento edilizio e se ne inizia uno nuovo sullo stesso immobile, le spese sostenute nell'anno per il primo intervento influenzano il limite massimo di quelle agevolabili per il secondo.

Dato il tetto di 48mila euro di spesa, l'importo massimo della detrazione Irpef è pari a 17.280 euro (36% di 48mila euro). Se però un proprietario ha più abitazioni, le spese agevolate sono di 48mila euro per ciascuna unità (legge 266/2005). Il limite è riferito all'abitazione, quindi, se questa è cointestata e le spese sono sostenute da tutti i cointestatari, il limite va suddiviso.
Poiché il "limite" è anche per intervento, se la ristrutturazione edilizia consiste in una «mera prosecuzione di lavori iniziati successivamente al 1° gennaio 1998», per determinare il tetto massimo della spesa agevolata, pari a «48mila euro per unità immobiliare», si tiene conto anche delle spese sostenute negli anni passati dopo il 1° gennaio 1998 (legge 289/2002). Nell'anno della prosecuzione, la detrazione d'imposta va quindi determinata sull'importo che risulta dalla differenza tra 48mila euro e gli importi già spesi negli anni precedenti per lo stesso intervento (circolare 9/E/2002).

Esiste anche un altro vincolo: se per la stessa abitazione e nello stesso anno, si proseguono interventi di manutenzione iniziati in anni precedenti e contemporaneamente si iniziano nuovi interventi, l'importo massimo annuale di spesa agevolata al 36% non può comunque superare la misura complessiva di 48mila euro (circolare 15/E/2003).

L'esempio
Supponiamo che nel 2010 sia iniziata una manutenzione straordinaria di un'abitazione, costata 40mila euro nel 2010. Nel 2011, i lavori vengono terminati, spendendo altri 18mila euro. Il limite massimo per questo intervento, di 48mila euro, è stato superato, perché sono stati spesi 58mila euro. I 18mila euro spesi nel 2011 potranno essere considerati ai fini della detrazione al 36% solo per 8mila euro, in quanto per lo stesso intervento nella stessa abitazione deve essere rispettato il limite di 48mila euro. I 10mila euro residui non potranno essere detratti al 36%, neanche negli anni successivi.

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Se nel 2011 si vuole iniziare e terminare un nuovo intervento di ristrutturazione sulla stessa unità immobiliare, va tenuto presente che si possono agevolare al 36% solo spese per 40mila euro, dato che il limite dei 48.000 euro per abitazione è annuale e 8mila euro sono stati già agevolati nel 2011 con i lavori cominciati nel 2010 e terminati nel 2011.

Nuovi interventi
Nel caso in cui sia necessaria una nuova abilitazione amministrativa, per interventi diversi dai precedenti, si è sicuramente in presenza di un nuovo intervento, per il quale spetta un potenziale nuovo limite di spesa di 48mila euro. Ma si è in presenza di un nuovo intervento anche nei casi in cui non sia necessario richiedere una nuova abilitazione amministrativa, come per la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante (circolare 13/E/2001). In entrambi i casi, comunque, va inviata una nuova comunicazione al Centro operativo di Pescara (passo necessario per ottenere la detrazione).

La detrazione
Per fruire del beneficio fiscale la parte di spesa "agevolata" deve essere dedotta in dieci anni in rate costanti. Se un contribuente ha speso lo scorso anno 48mila euro per lavori agevolati ha diritto a una detrazione pari a 17.280: quindi nella dichiarazione da presentare quest'anno potrà dedurre la prima rata, pari a 1.728 euro.
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