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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 07:57.
L'effetto domino del caso "Trivulzio" ha colpito le casse della previdenza privata.
Due giorni fa Giorgio Jannone, presidente della commissione bicamerale di controllo sugli enti privati, ha dichiarato al «Sole 24 Ore» che è sua intenzione chiedere alle Casse di fornire gli elenchi degli inquilini e i relativi canoni di locazione. Una decisione che forse tranquillizzerà gli iscritti rimasti scottati dal caso Lehman Brothers.
I presidenti delle Casse interpellati in merito hanno avuto reazioni diverse ma nessuno si è dichiarato apertamente contrario. «Mi sembra un'iniziativa legittima da parte del presidente di una commissione di controllo», dice Paolo Pedrazzoli della Cassa del notariato «e non credo che sollevi problemi di privacy visto che la richiesta arriva da una commissione parlamentare».
Il presidente dell'Enpam (medici) Eolo Parodi, si dice contento dell'idea e aggiunge: «Spero che lo facciano davvero e che non si dimentichino». Per sottolineare che la gestione immobiliare del suo ente non fa favoritismi racconta: «È da circa un anno e mezzo che cerco senza successo un appartamento a Roma perché nella casa dove abito piove dal tetto».
La questione, intanto sta montando e sotto la lente dei media è finita Enasarco, per case ai vip date a prezzi di favore. La fondazione Enasarco ha risposto alle accuse con una lettera in cui precisa che dei 15mila immobili romani (altri 2mila si trovano fuori dalla capitale) solo 10 si trovano in zone "non periferiche"; e dei 50mila inquilini solo lo 0,06% si può definire "vip". «Noi applichiamo canoni più bassi perché concordati - spiega il presidente Brunetto Boco - e abbiamo dovuto risolvere il problema dell'alta morosità che abbiamo ereditato dalla gestione pubblica».
Molte casse di previdenza, come Enpam, Inpgi ed Enasarco, propongono affitti a "canone concordato" con il sindacato degli inquilini, e quindi più bassi rispetto ai prezzi di mercato, una prassi nata prima della privatizzazione degli enti e che non è stata abbandonata. «E non è così facile oggi portarli in linea» afferma Paolo Saltarelli, presidente della Cassa ragionieri, «noi lo abbiamo fatto - dice - e a fine dicembre Elio Lannutti (Idv), che è anche membro della commissione di controllo, ha fatto un'interrogazione parlamentare in merito. Questo per dire - prosegue Saltarelli - che la commissione deve decidere quale linea seguire e poi seguirla in modo coerente ed evitare che i singoli membri si muovano in ordine sparso».