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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2011 alle ore 07:59.

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Gli emendamenti in materia previdenziale approvati dal Senato si concentrano su poche ma importanti modifiche. Viene ammorbidito il blocco della perequazione automatica, si anticipa al 2013 il meccanismo che lega i requisiti anagrafici ai fini previdenziali alla speranza di vita, viene introdotto un contributo di solidarietà per le pensioni più alte e, infine, si introduce una mini finestra per i soggetti che vanno in pensione con 40 anni di contribuzione.

Perequazione automatica
Vengono smentite le ipotesi, circolate nei giorni scorsi, di innalzamento delle soglie di pensione colpite dal blocco della perequazione, e resta confermato l'impianto che ruota sugli scaglioni di pensione fino a 1.428, fino a 2.300 e oltre 2.300 euro. Per ciascuna quota di pensione rientrante in questi scaglioni, viene confermato il meccanismo di limitazione crescente della perequazione. La limitazione non tocca le pensioni che arrivano fino a 1.428 euro, mentre viene riconosciuto solo il 70% della rivalutazione alle pensioni della fascia intermedia; rispetto al Dl 98 si registra quindi un aumento della quota di rivalutazione (nella precedente disciplina era fissata al 45%). Oltre i 2.300 euro, viene confermato il blocco totale della perequazione. Dal 1° gennaio 2014, salvo ulteriori interventi futuri, riprenderà la disciplina ordinaria, senza alcun diritto di recuperare gli importi bloccati nel biennio 2012-2013.

La speranza di vita
Il sistema introdotto dalla manovra d'estate dello scorso anno (legge 122/2010) garantisce un adeguamento permanente dei requisiti pensionistici: ogni tre anni l'Istat certifica le speranze di vita e, se queste crescono, automaticamente crescono i requisiti anagrafici per le pensioni di vecchiaia e di anzianità. Questo sistema doveva entrare in vigore nel 2015, il Dl 98 lo ha anticipato al 2014 e in sede di conversione si profila un'altra anticipazione, al 1 gennaio 2013. Da tale data, quindi, si verificherà una crescita secca di 3 mesi dei requisiti anagrafici di tutte le pensioni, di vecchiaia e di anzianità, e con cadenza triennale tali requisiti potranno ancora crescere.

Contributo di solidarietà
La legge di conversione riporta in vita uno degli istituti più controversi del sistema previdenziale, il contributo di solidarietà. Si tratta di una trattenuta secca che si applica sulle pensioni più alte, che trova l'unica (ed esplicita) giustificazione nelle esigenze di finanza pubblica. La nuova disciplina prevede tre scaglioni di pensione. Fino a 90 mila euro lordi, non si applica alcuna trattenuta. Per lo scaglione di pensione compreso tra 90 mila e 150 mila euro lordi, si applica una trattenuta del 5%; per lo scaglione successivo, la trattenuta cresce al 10%.

I 40 anni di contributi
Ultima novità di rilievo riguarda i soggetti che vanno in pensione con 40 anni di contributi, e quindi non sono soggetti ad alcun requisito anagrafico. Per queste persone si introducono delle mini finestre che avranno l'effetto di ritardare il godimento della pensione (che oggi non era soggetto a limiti). Per chi matura i requisiti nel 2012, la pensione slitta di un mese; i mesi salgono a due per chi matura il diritto nel 2013, e arrivano a tre per le pensioni maturate a partire dal 1° gennaio 2014. Sono esclusi dalle regole tutto coloro i quali maturano la pensione entro il 31 dicembre 2011, oltre a un gruppo predefinito di 5mila persone, da selezionare tra quelle che matureranno il diritto dopo tale data e che abbiano determinate caratteristiche (lavoratori in mobilità, titolari di prestazioni a carico dei fondi di solidarietà).

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