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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2012 alle ore 13:36.
Poiché il lettore maturerà i requisiti per la pensione dopo il 2011 si applicheranno le regole più restrittive introdotte dalla manovra «Salva Italia».
Quali sono le regole per l'uscita anticipata?
A decorrere da gennaio, l'accesso alla pensione anticipata a età inferiori ai requisiti anagrafici è consentito esclusivamente se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne. Ciò per chi matura i requisiti nel 2012.
Ho 56 anni e 31 di contributi, con quota 87. Con il precedente sistema pensionistico, tra età anagrafica e contributi, avrei potuto raggiungere in cinque anni quota 97, necessaria per andare in pensione. Che cosa accade adesso?
Per chi matura il diritto alla pensione di anzianità dal 1° gennaio 2012 il sistema delle quote per la pensione di anzianità è stato eliminato. Resta la possibilità della pensione anticipata con 42 anni di contributi (41 per le donne), più un ulteriore mese per il 2013 e 2014. Vanno anche considerati gli adeguamenti dovuti alla speranza di vita, che già dal 2013 sono quantificabili in tre mesi. Nei casi di pensionamento prima dei 62 anni di età, scatta la penalizzazione di due punti l'anno della componente retributiva maturata prima del 2011.
Sono nato nel 1959. Ho iniziato a lavorare dal 1976. A ottobre 2011 ho fatto fare dal patronato una ricerca sulla data di acquisizione del diritto alla pensione con i 40 anni di contributi e la data che mi hanno segnalato era il 22 settembre 2016. Dopo avrei dovuto attendere altri 18 mesi per la finestra mobile. È ancora prevista l'uscita anticipata?
L'uscita anticipata è ora possibile per gli uomini con 42 anni di contribuzione, più un ulteriore mese per il 2013 e 2014. Vanno anche considerati gli adeguamenti dovuti alla speranza di vita, che già dal 2013 sono quantificabili in tre mesi. Sotto i 62 anni di età il richiedente incorre in una penalizzazione della componente retributiva.
Sono nata l'8 luglio 1952. Sono stata assunta in banca il 15 giugno del 1973, sono nel fondo esuberi bancari dal 1° dicembre del 2009. Sarei dovuta andare in pensione il 1° agosto del 2013 (comprensivo dell'anno in più previsto dal meccanismo delle «finestre mobili»). Cosa mi succederà ora? Il fondo continuerà a pagare? E quando potrò andare in pensione?
Con la manovra Monti la situazione della lettrice si viene a complicare. Chi al 31 ottobre 2011 è titolare di prestazioni straordinarie a carico di fondi di solidarietà può rientrare nel numero di 50.000 unità che, in base alla stessa manovra, possono andare in pensione con le vecchie regole. Il problema è che sono molte le persone che concorrono per rientrare in questa platea.
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