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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2012 alle ore 13:36.
Se il dipendente ha risolto il rapporto di lavoro alla fine di una procedura di mobilità, e sulla base di un accordo sindacale (la legge richiede che tale accordo sia firmato prima del 4 dicembre 2011, e in questo caso la data sembra rispettata) può rientrare nelle 65mila persone che dovrebbero continuare ad andare in pensione con le vecchie regole. Nel caso raccontato sembrano tuttavia mancare i requisiti, in quanto non c'è la procedura di mobilità né il lavoratore è stato iscritto alle relative liste. Ove mancassero questi requisiti, sarebbe costretto ad attendere la nuova decorrenza per conseguire la pensione.
Avendo acquisito, con la normativa attuale, il diritto alla pensione di vecchiaia per aver compiuto 61 anni a settembre scorso, vorrei sapere se posso presentare la domanda non entro il 31 dicembre ma in un qualsiasi momento nell'ambito della prevista finestra mobile.
Sì, secondo la norma l'importante è il raggiungimento del requisito, che può essere certificato, non la domanda di pensionamento.
Ho letto le tabelle riportate nel "nuovo calendario" ma non trovo la mia situazione: sono lavoratore autonomo artigiano nato il 21 luglio 1955; lavoro dal 1°settembre 1971. Nell'ultimo calcolo Inps "40 anni" si apriva la mia finestra nel febbraio 2013 + 19 mesi di attesa. Vorrei notizie più certe e precise su quello che avviene con la riforma.
Il lettore maturerà il requisito per il pensionamento secondo le nuove regole nel dicembre 2013, con 42 anni e 3 mesi di versamenti. La finestra mobile, che faceva attendere 19 mesi fra la maturazione dei requisiti e il pensionamento effettivo, è stata abolita. C'è però un problema: nel dicembre 2013 avrà 58 anni, per cui entrerà nel nuovo sistema di penalizzazione che taglia la quota retributiva della pensione (nel suo caso, praticamente tutta) del 2% per ogni anno prima dei 62. In pratica: andando in pensione a 58 anni il taglio sarebbe del 10% (nel suo caso del 9% circa, perché avrebbe 58 anni e mezzo), andando a 59 sarebbe dell'8% e così via. Per evitare del tutto la penalizzazione, occorre attendere il compimento del 62esimo anno prima di andare in pensione.
Sono un dipendente pubblico nato il 12 marzo 1952, assunto in ruolo il 2 settembre 1976, ho riscattato anche 25 mesi di contributi privati versati e 15 mesi di servizio militare prestato. Compirò 60 anni il 12 marzo 2012 e in teoria il successivo 30 aprile 2012 dovrei maturare 39 anni di contributi versati che mi avrebbero permesso di usufruire delle quote con la vecchia normativa. Ma ora quando potrò essere collocato in pensione? Inoltre, i contributi previdenziali che si andranno a versare in più saranno utili nel conteggio pensionistico e Tfr?
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