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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 06:41.

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«Avvocati per niente» è un ossimoro che rischia di suonare fuori dal tempo e da questo mondo. Nel leggere il libro di Carlo Giorgi («Avvocati per niente», Terre di Mezzo Editore, 150 pagine, 7 euro) la prima tentazione è quella di farne sì tesoro, ma poi relegarlo nel cassetto dell'editoria utopica. Tutto il contrario: il libro racconta vittorie di vittime di ingiustizie che sono riuscite a ottenere ragione in virtù del lavoro serio, appassionato e gratuito di veri professionisti.
Le storie raccontate ci parlano di un'umanità ferita ma dignitosa e mai rassegnata a subire iniquità e di un esercito di avvocati, giuristi, magistrati (veri professionisti) che conquistano giustizia anche per i deboli. Il mondo delle professioni ne esce riscattato dalle pesanti ipoteche degli stereotipi. Non ci sono, infatti, solo i legali riuniti nelle associazioni «Avvocato di strada» e «Avvocati per niente», ma anche giuristi, medici, educatori, operatori sanitari che si mettono in gioco per assicurare i diritti delle persone in difficoltà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA di Ubaldo Perfetti