Imu dei terreni, il Governo cambia ancora le regole. Tutte le tappe di una storia paradossale
Manca una settimana esatta alla scadenza (già prorogata) ma per il pagamento tutto è ancora incerto...
1. Il prologo / Il decreto di aprile con gli 80 euro
Il problema nasce nell'aprile del 2014, quando il decreto legge che offre 80 euro a 10 milioni di lavoratori dipendenti decide di coprire una fetta di questo bonus aumentando l'Imu sui terreni agricoli. Poiché ritoccare le aliquote solo per una categoria di contribuenti è impossibile, l'aumento si deve tradurre in una revisione delle regole che tolga una serie di esenzioni fino ad allora in vigore: il destino fiscale dei terreni, infatti, dipendeva da 21 anni da una circolare ministeriale del 1993, che aveva individuato un elenco di migliaia di Comuni totalmente o parzialmente «montani» in cui erano esentati dall'Ici (e poi dall'Imu) i proprietari dei terreni. Già nella scelta compiuta con il decreto Irpef c'è il primo errore, perché un principio di buon senso (e una legge: lo Statuto del contribuente) impedisce di cambiare le regole fiscali per l'anno in corso: ma siamo ad aprile, e ci sarebbe tutto il tempo per limitare i danni di questo errore.
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