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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2010 alle ore 19:43.
L'ultima modifica è del 16 maggio 2010 alle ore 17:03.
La manifestazione di domenica in Piazza San Pietro in solidarietà a Benedetto XVI è in preparazione da tre settimane e più. Le organizzazioni laicali italiane ci stanno lavorando da quando lo scandalo della pedofilia – tuttora ben vivo, ma che ha lievemente attenuato il suo impatto mediatico – era nel pieno. Il maltempo martella Roma, ma per il momento sono attese circa 100 persone, cifra certamente grande, che al di là delle smentite degli organizzatori vuole essere una prova di forza del cattolicesimo italiano.
La chiamata in piazza per i papa-boys è per le 11 di domenica mattina, quando il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in piazza dovrebbe celebrare un liturgia per i presenti. Alle 12, in occasione dell'Angelus, il Papa rivolgerà loro un saluto speciale.
A tirare le fila è la Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal), l'organismo di coordinamento di 68 tra associazioni e movimenti nazionali, in segno di appoggio a Benedetto XVI. "In questo spontaneo movimento del mondo laicale emerge - ha sottolineato nei giorni scorsi Bagnasco - quel genuino sensus fidei del popolo cristiano che sa bene dove stare e chi seguire. La gente apprezza quel che il Papa sta facendo per la Chiesa e intende esprimere la sua vicinanza non perché Benedetto XVI si senta intimidito, solo o in pericolo, ma perché si vuole con questo gesto così semplice e immediato aderire personalmente a quell'opera di auto-purificazione della Chiesa, che è sempre necessaria ed oggi urgente".
E in piazza si pregherà anche per tutte le vittime dei preti pedofili, ha anticipato ai microfoni di Radio Vaticana Paola Dal Toso, segretaria generale della Consulta nazionale delle aggregazione laicali. Un'iniziativa, ha chiarito ancora Dal Toso, che parte dalla base ma in piazza ci saranno anche "moltissime parrocchie, scuole cattoliche, le famiglie e tutta quella realtà di laici, che anche spontaneamente, sicuramente, saranno presenti, perchè sensibili e perchè vogliono condividere".
E' dal maggio 2007 che il popolo cattolico non scende in piazza, quando per il Family Day – pensato dal cardinale Camillo Ruini e realizzato da Mimmo Delle Foglie e Eugenia Roccella – furono portate in piazza contro le idee dell'allora governo Prodi sulla famiglia (dare una forma giuridica alle coppie non sposate, come in buona parte del mondo avanzato) forse mezzo milione di persone. Oggi questo obiettivo è una chimera, i tempi sono cambiati. Non c'è più Ruini e soprattutto il popolo cattolico ha cambiato un po' umore.