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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2010 alle ore 19:05.
Oggi Barack Obama torna nel Golfo del Messico, dove la Bp ha ripreso l'operazione "Top kill", sospesa per qualche ora. La fuoriuscita di greggio sembra bloccata al momento, ma «è troppo presto per cantare vittoria» e i tecnici hanno ripreso a pompare fango e cemento nel pozzo.
Obama assume il comando
Il presidente degli Stati Uniti ha sottolineato come la sua amministrazione abbia preso il comando della situazione, «una catastrofe terribile», sicuramente la più grave nella storia degli Stati uniti. E' ormai accertato che dalla falla del pozzo fuoriescano due-tre milioni di litri di greggio al giorno, non 800mila come stimato inizialmente. «Mi assumo la piena responsabilità» della situazione, ha detto il presidente Obama nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca prima della sua partenza: «E' mio dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile per chiudere la falla».
68 milioni di litri in mare
Il riversamento di greggio in mare dal 20 aprile scorso, anche in base alla migliore delle stime, è ormai complessivamente di 68 milioni di litri, una quantità superiore a quella della Exxon Valdez in Alaska, considerata finora la peggiore catastrofe ambientale negli Stati Uniti (allora furono 42 milioni di litri di greggio a riversarsi in mare). Obama ha anche detto che il colosso petrolifero British Petroleum «è responsabile di questo orribile disastro» e che dovrà «ripagare fino all'ultimo centesimo per i danni causati»
Top kill
Grazie all'operazione «Top Kill», in corso nel Golfo del Messico per sigillare il pozzo petrolifero della Bp, la fuoriuscita di greggio si è per il momento fermata. Lo ha detto l'Ammiraglio Thad Allen, responsabile per le operazioni di contenimento, precisando però che è troppo presto ancora per cantare vittoria. Alla tv della Lousiana WWL, Allen ha indicato che «hanno fermato il flusso di idrocarburi, sono stati in grado di stabilizzare la testa del pozzo e stanno immettendo fanghi» nel pozzo con forte pressione. Se l'operazione andrà in porto dopo i fanghi, la Bp intende immettere cemento per chiudere definitivamente il pozzo che ha provocato una delle maree nere più devastanti della Storia. L'operazione «top kill», come è stata ribattezzata, dovrebbe durare fino a due giorni . Prevede che la falla sia coperta con un getto di fango ad alta pressione e poi sigillata con un tappo in cemento (dal sito di BP le immagini live). Per l'amministratore delegato del gruppo petrolifero, Tony Hayward, le possibilità di successo sono «intorno al 60-70%» anche se c'è l'incognita di un'operazione mai tentata prima a simili profondità.