Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2010 alle ore 20:44.
Solo i superbonus di alcuni manager di banche svizzere battono lo stipendio previsto per José Mourinho al Real Madrid. I dieci milioni netti promessi da Florentino Perez all'allenatore dell'Inter (pagato finora da Massimo Moratti otto milioni netti all'anno) sono superati solo dalla manna piovuta un mese fa su un gruppo di banchieri del Credit Suisse, guidati da Brady Dougan, l'amministratore delegato del gruppo, nato negli Stati Uniti. L'americano Dougan è stato il manager più pagato d'Europa nel 2009, con 19,3 milioni di franchi lordi tra stipendio e incentivi in azioni, pari a circa 13 milioni al cambio di fine 2009. Ma quest'anno le sue entrate si impenneranno.
E' infatti scattato il premio in azioni previsto da un piano quinquennale che riguarda 400 alti dirigenti della banca, i quali si spartiscono un jackpot da 3 miliardi di franchi, circa 2,09 miliardi in euro, oltre allo stipendio. Il mese scorso a Dougan sono state assegnate gratuitamente 1,3 milioni di azioni del Credit Suisse, che dal 23 aprile il manager può vendere: al prezzo di quel giorno (51,50 franchi per azione) il pacchetto di titoli vale quasi 67 milioni di franchi, cioè 46,6 milioni di euro. Una cifra al lordo delle tasse, che supera il lordo promesso a Mourinho per allenare i Galacticos. In Spagna il fisco è più generoso che in Italia con i superstipendi degli stranieri, il lordo di Mourinho può essere stimato sui 16 milioni annui
Dal 23 aprile le azioni Credit Suisse hanno perso il 14% circa, dunque il valore del pacchetto nelle tasche di Dougan si è ridotto a circa 40 milioni di euro, ma è sempre superiore a quanto promesso all'allenatore portoghese. In questa corsa all'oro Dougan è seguito da un altro americano, Paul Calello, capo dell'investment banking del Credit Suisse, che ha ricevuto in aprile un pacchetto di azioni gratuite del valore di 35,18 milioni in euro, così come lo svizzero Walter Berchtold, capo del private banking al Credit Suisse, con azioni gratuite per 32,33 milioni di euro. Davanti allo Special One, ma solo in virtù della buonuscita ricevuta nel 2009, ci sarebbe anche Wendelin Wiedeking, l'ex presidente della Porsche che è stato licenziato nel luglio scorso appena la Volkswagen ha conquistato il controllo della società di automobili sportive: ha ricevuto una buonuscita di 50 milioni di euro lordi, probabilmente giudicandola eccessiva, perché ha annunciato che ne avrebbe devoluto metà in beneficenza. Con lui è stato licenziato e liquidato il direttore finanziario della Porsche, Holger Harter, con 12,5 milioni.