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Top Kill non ha funzionato, nuove accuse a Bp

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2010 alle ore 15:30.

La marea nera nel Golfo del Messico è l a peggior catastrofe ecologica della storia degli Stati Uniti. S è espresso così Carol Browner, responsabile della Casa Bianca per l'ambiente, al talk show 'Meet The Press' della Nbc. Secondo la Browner, quella della Deepwater Horizon, la piattaforma della Bp esplosa il 20 aprile «è senza dubbio la peggior marea nera degli Usa. Ciò significa che ci sono maggiori quantità di petrolio che stanno inquinando il Golfo del Messico rispetto a qualsiasi altro momento della nostra storia. E ciò significa che c'è più petrolio», rispetto all'incidente che coinvolse la Exxon Valdez, la petroliera naufragata nel 1989 in Alaska.

E anche l'ultimo tentativo di fermare la marea nera causata dalla Deepwater Horizon è andato in frantumi. Top Kill ha ufficialmente fallito. Tre giorni dopo l'inizio del tentativo di bloccare il petrolio all'origine della marea nera nel Golfo del Messico, British Petroleum ha annunciato il fallimento dell'operazione. La società sta già pensando a un nuovo piano di intervento, che però richiederà qualche giorno. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha nuovamente espresso la sua grande preoccupazione e ha avvertito sui rischi di una nuova opzione.

Intanto il New York Times, questa mattina, ha gettato altra benzina sul fuoco: già molto tempo prima dell'esplosione della Deepwater Horizon, British Petroleum sarebbe stata a conoscenza di seri problemi e temeva fortemente per la sicurezza della piattaforma, ha riferito il quotidiano statunitense.

«Abbiamo deciso di provare con un'altra opzione», ha detto il direttore delle operazioni, Doug Suttles, annunciando il fallimento di 'Top Kill', l'operazione altamente delicata e senza precedenti a questa profondità (1.500 metri) consistita nell'inviare nel pozzo 35mila barili di liquidi e fango per bloccare e il flusso di petrolio e poi cementare la falla. Tutte le speranze adesso sono riposte nella nuova opzione che i tecnici di Bp stanno cercando di mettere a punto. Si tratta, in particolare, di sistemare una sorta di tappo o di mini valvola sopra la super-valvola che non ha funzionato nello scorso mese di aprile, collegandolo alla nave di appoggio in superficie con cui si spera di catturare gran parte del greggio e del gas in uscita dal pozzo danneggiato 40 giorni fa.

L’articolo continua sotto

I tre sistemi già falliti per arginare la marea nera

Sono tre i sistemi già falliti per tentare di bloccare il riversamento di greggio in mare dal pozzo

Tags Correlati: Barack Obama | British Petroleum | Carol Browner | Doug Suttles | George W.Bush. | Golfo del Messico | Inquinamento | Nbc | Stati Uniti d'America | Top Kill

 

Un'operazione molto complessa. «È una manovra non priva di rischi, e questa è la ragione per cui non è stata tentata prima», ha però avvertito Obama da Chicago, dove si trova con la famiglia. Il presidente continua ad esercitare una forte pressione sulla compagnia petrolifera, assieme all'opinione pubblica, provando anche ad allontanare ogni paragone con la gestione dell'uragano Katrina da parte del suo predecessore George W.Bush. Venerdì Obama è volato nuovamente in Louisiana, lo Stato più colpito dalla marea nera, da dove ha annunciato che «triplicherà gli effettivi», dispiegati nelle regioni costiere investite dalla catastrofe ecologica. Il presidente ha anche promesso agli abitanti della Louisiana che «non saranno lasciati soli» e che il governo lavorerà fino a quando la fuoriuscita non sarà fermata e tutte le spiagge ripulite.

Secondo alcuni documenti riservati di Bp, di cui riferisce il New York Times, il gruppo petrolifero sarebbe stato a conoscenza da tempo dei rischi e dei problemi di sicurezza della piattaforma, in particolare per quel che riguarda il rivestimento del pozzo e il dispositivo messo a punto contro le esplosioni. Già un anno fa, gli ingegneri di Bp avevano manifestato perplessità sul rivestimento che il gruppo petrolifero avrebbe voluto utilizzare. E nello scorso mese di marzo il colosso del petrolio aveva registrato «difficoltà nell'attività di controllo del pozzo». Nonostante il rivestimento non rispondesse ad alcuni standard di sicurezza, rivela il quotidiano senza motivare la decisione, BP concesse ugualmente le autorizzazioni a poterlo utilizzare.

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