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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 13:40.
Tempi duri per il nuovo cacciabombardiere F-35 Lightning II destinati ad equipaggiare le forze aeree e navali statunitensi e di almeno una decina di paesi alleati, Italia inclusa. Ritardi nel programma, incremento dei costi, polemiche sulla scarsa disponibilità di Washington a cedere il know-how del velivolo e crescenti difficoltà finanziarie di molti paesi sembrano poter compromettere la prosecuzione o almeno le dimensioni di un programma che prevedeva la costruzione di circa 3 mila esemplari. Sotto le forti pressioni del Pentagono Lockheed Martin ha accelerato i test per recuperare il ritardo nello sviluppo del velivolo (inclusa la versione ad atterraggio verticale ordinata da Marins, Marina Usa, Italia e Gran Bretagna) che dovrebbe diventare operativo nel 2014.
Il congresso ha appena finanziato con 485 milioni di dollari nel bilancio Difesa 2011 lo sviluppo di un secondo motore per il velivolo, l'F-136 sviluppato da General Electric/Rolls-Royce, alternativo e intercambiabile all'F-135 di Pratt & Whitney, al quale però sono contrari per motivi di costi Casa Bianca e Pentagono. A fine settembre però la commissione Difesa potrebbe tagliare fondi agli ordini di F-35 di serie nel 2011 da 43 a 31 (ma originariamente ne erano previsti 48).
Anche se gli Usa sono l'unico paese occidentale ad aumentare ogni anno le spese militari nonostante la crisi finanziaria, la politica di austerity varata dal segretario alla Difesa, Robert Gates, minaccia di penalizzare il programma Joint Strike Fighter del quale le stime sui costi a esemplare sembrano ormai fuori controllo. Nel 2001 erano previsti costi pari a 50/60 milioni a velivolo saliti ora a 158 milioni anche se per i 43 velivoli previsti inizialmente nel Bilancio 2011 erano stati stanziati 8,65 miliardi , quindi 201 milioni a esemplare. Considerando i costi dell'intero programma spalmati su 2.443 velivoli previsti per le forze Usa il costo a esemplare sale fino a 329 milioni.
Per sbloccare la situazione Lockheed Martin propone un taglio del 20 per cento del prezzo mentre il Pentagono spinge per ottenere un prezzo fisso per i velivoli da ordinare nei prossimi budget.