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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2010 alle ore 15:32.
Un angelo passa sul Roland-Garros» questo il titolo in prima pagina del Journal du Dimanche, il domenicale francese che nelle pagine interne esalta «la grinta di Francesca»: «piccole spalle incassate, una divisa quasi aggiustata e l'impressione di soffrire un martirio a ogni movimento - scrive il giornale - Francesca Schiavone non ha affatto l'andamento di una campionessa tirannica. A credere ai suoi grandi occhi sbarrati alla lettura del risultato finale non aveva mai davvero immaginato una situazione del genere».
Per l'edizione domenicale del quotidiano sportivo L'Equipe il titolo è: «Schiavone, tennissima!»: «finalmente! dopo quasi un decennio di finali femminili deludenti al Roland-Garros, il campo ha vibrato ieri per quella che rimarrà una superba conclusione, per tutto quello che ha prodotto in termini di gioco, fisicità e creatività, e per la freschezza generata dalla vincitrice, Francesca Schiavone». Nella stessa pagina il commentatore Mats Wilander, ex campione, scrive: «non potete nemmeno immaginare a che punto questa finale femminile mi abbia rallegrato. Ci ha riportati di colpo a qualche anno fa, a un'epoca in cui il tennis sulla terra battuta si esprimeva pienamente, in tutte le sue sfumature». Per l'unico altro giornale che esce la domenica, Le Parisien, quella della Schiavone è una «felicità contagiosa».
Da buona italiana Francesca Schiavone ha festeggiato a tavola la vittoria del Roland Garros: appuntamento ieri sera in un locale italiano sugli Champs Elysees: pasta e pizza per ricordare il successo parigino. Accolta con cori da stadio Francesca Schiavone stringeva tra le mani il trofeo: «La coppa è mia!», ha detto ringraziando i tanti che l'acclamavano. La Schiavone ha salutato tutti gli avventori, ha cantato l'immancabile 'Nel blu dipinto di blù. A festeggiare il trionfo della tennista azzurra, prima italiana nella storia a vincere il Roland Garros, tra gli altri, il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, il ct Corrado Barazzutti, il suo staff. E in tanti hanno fatto tappa nel locale per salutare la Schiavone: da Lea Pericoli a Nicola Pietrangeli, tanto per citarne alcuni.