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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2010 alle ore 16:56.
Mentre il 73% degli investitori globali si aspetta che la Grecia vada in default, secondo un sondaggio condotto dalla Bloomberg, Atene corre ai ripari e cerca investimenti dalla Cina, dalla Libia e dai paesi del Golfo. Il governo greco sta corteggiando la Cina per una miriade di progetti, tra cui un mega centro commerciale nella zona ovest di Atene, una linea monorotaia, un hotel a cinque stelle e un nuovo parco a tema marittimo.
Atene sta anche corteggiando i tour operator cinesi come non mai per attarre i turisti cinesi. Ma è soprattutto l'isola di Santorini che dopo essersi proposta come il luogo ideale per "Un grande grasso matrimonio cinese" ha visto come risultato un aumento delle nozze da favola dei ricchi cinesi.
Naturalmente però il piatto forte della nuova allenza è il Porto del Pireo. La società cinese Cosco, leader mondiale per il trasporto su navi di container, ha promesso di investire 700 milioni nel porto del Pireo per costruire un nuovo molo e ammodernare l'esistente. Pechino vuole trasformare il porto del Pireo nella Rotterdam del Mediterraneo facendolo diventare la porta d'accesso delle merci cinesi a basso costo per l'Europa.
Il Governo greco ha promesso di tenere sotto controllo i sindacati nell'opera di modernizzazione mentre il partito comunista greco è quello più ostile all'ingresso dei cinesi che peraltro hanno la concessione per il porto per 30 anni.
Ma non cè solo la Cina. Il premier greco George Papandreou oggi sarà in Libia dove incontrerà il colonnello Muammar Gheddafi per discutere possibili investimenti libici in Grecia. Qualche giorno fa era stato il premier libico a visitare Atene per preparare la visita del primo ministro greco. Ora tocca ai due leader discutere potenziali investimenti del fondo sovrano e delle società energetiche libiche.
Il premier Papandreou si augura di ravvivare e riprendere l'amicizia di famiglia con il colonnello Gheddafi, fiorita quando suo padre Andreas era primo ministro greco negli anni 1980. Papandreou, con la Grecia in forti difficoltà a causa dei conti pubblici sotto stress, sta cercando di attirare investimenti nel paese, soprattutto dai paesi del Golfo, quelli dotati di maggiori liquidità e dal Libano, dove il premier greco si è recato di recente: in discussione ci sarebbero progetti riguardanti investitori del Qatar e di Abu Dhabi.