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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 13:56.
Sono sette gli indagati nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma riguardo l'inchiesta sull'appalto della scuola marescialli di Firenze dopo che la Cassazione, cinque giorni fa, ha disposto la trasmissione degli atti da Firenze a Roma. Tra gli indagati l'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci e il coordinatore del Pdl Denis Verdini.
Al momento, però, l'unico documento presente nel fascicolo è proprio l'estratto della pronuncia della Cassazione. «Se gli atti non arriveranno a Roma entro la fine del mese di giugno, le misure cautelari in atto decadranno». In Procura, a Roma, c'è quindi molta attesa per l'evolversi della situazione per quanto riguarda l'inchiesta sulla scuola marescialli, dopo la decisione della Cassazione sul trasferimento del processo da Firenze alla Capitale.
Gli inquirenti, secondo la legge, hanno 20 giorni di tempo per la valutazione dei documenti all'interno del fascicolo e per chiedere la rinnovazione, o meno, di arresti, obblighi di dimora o quant'altro sia stato disposto sinora dai giudici del capoluogo toscano, nei confronti di alcuni degli indagati. «E più giorni passano e più si rischia», si spiega a piazzale Clodio, dove - si sottolinea - ancora non è arrivata alcuna carta o intercettazione. E siccome, presumibilmente si tratterà di studiare decine di faldoni, il lavoro deve essere programmato con la giusta attenzione.
Balducci e De Santis restano in carcere. Intanto restano in carcere Angelo Balducci e Fabio De Santis. Lo ha deciso il tribunale di Firenze, discutendo le istanze presentate dai due imputati che, sulla base della sentenza della Corte di cassazione di giugno chiedevano l'inefficacia della misura cautelare. È attesa la decisione del tribunale del riesame di Firenze, che ieri si è riunito per discutere i ricorsi di Balducci e De Santis contro il no pronunciato dal gip di Firenze il 5 marzo scorso alle richieste di scarcerazioni. La decisione del giudice del riesame non dovrebbe arrivare prima di domani.
Le complicazioni nella procedura. In ogni caso il quadro procedurale si è complicato. A Firenze dopo l'astensione dei giudici di stamani e il rinvio del processo al 17 giugno, quando in aula si presenterà un nuovo collegio giudicante, restano almeno due nodi ancora da sciogliere riguardo tempi e luogo del processo. Nell'udienza del 17 giugno, con ogni probabilità, i giudici saranno chiamati a esprimersi sulla competenza territoriale, alla luce della decisione della Cassazione sul trasferimento degli atti dai pm fiorentini a quelli romani.