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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2010 alle ore 20:26.
«Ci sono grosso modo 10 milioni di persone disposte a battersi per la Padania, vuol dire che esiste. Certo non c'è lo Stato padano, ma la Padania esiste». Il leader della Lega Umberto Bossi non ci sta e risponde alle critiche lanciate dal presidente della Camera che oggi è tornato ad attaccare il Carroccio e la Padania sostenendo che «non esiste, c'è solo l'Italia».
Poi i cronisti gli chiedono se la querelle nuocerà alla maggioranza e Bossi risponde senza tentennamenti. «La polemica non fa bene alla salute di Fini, perché è difficile che lui prenda i voti da quella parte», cioè al Nord. Oggi, infatti, rispondendo alla lettera di un iscritto di Generazione Italia, il presidente della Camera si era detto pronto a impegnarsi maggiormente su quel fronte, ma il numero uno del Carroccio lo attende al varco. «Non sto ad accogliere - aggiunge - chi spara a zero contro di noi, si arrangerà da solo, ha le gambe e la capacità di prendere un treno».
Infine il Senatur ribadisce la sua posizione sul ddl intercettazioni che il Pdl, dopo l'incontro di oggi con il premier Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, è deciso a chiudere entro l'estate. «Dipende dal presidente della Repubblica - chiarisce Bossi - perché è lui che firma. Io spero di sì». Ma è evidente che per il leader del Carroccio il dialogo con il capo dello Stato resta una tappa imprescindibile. (Ce. Do.)