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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2010 alle ore 16:42.
Barack Obama ha un problema ricorrente con i suoi generali. Il presidente americano ha scelto il ministro della Difesa e i leader dell'esercito tra gli uomini e i top commander dell'era Bush e non è riuscito a evitare il solito cortocircuito che a ogni cambio di Amministrazione si crea tra il personale civile e i capi militari. L'intervista del generale Stanley McChrystal al quindicinale Rolling Stone non è il primo e né l'unico esempio di insubordinazione soft dei generali obamiani che guidano le operazioni di guerra nei confronti del comandante in capo che risiede alla Casa Bianca (qui il testo dell'intervista).
Lo stesso McChrystal aveva litigato rumorosamente con l'ambasciatore a Kabul, l'ex generale Karl Eikenberry, sulla strategia da seguire in Afghanistan. E non c'era bisogno di aspettare le infelici battute a Rolling Stone per sapere che i due mal si sopportano. Non solo. In una lunga chiacchierata con la trasmissione 60 Minutes, in una copertina sul New York Times magazine, in un'intervista a Newsweek e in un rapporto fatto trapelare alla stampa, McChrystal ha criticato perlomeno quattro volte e con una costanza senza precedenti i piani della Casa Bianca, le idee del vicepresidente Joe Biden e i tentennamenti di Obama. Anche il generale David Petraeus, l'uomo della svolta in Iraq promosso da Obama alla guida del Central Command, aveva pubblicamente espresso i dubbi dei militari sul lento processo decisionale del presidente.
Non è una novità nemmeno il ricorso a una rivista glamorous come Rolling Stone per criticare la Casa Bianca, più che a giornali politici o d'attualità. Nell'agosto 2008, alla fine della presidenza Bush, l'ammiraglio William Fallon, allora a capo di tutte le forze armate americane in Medioriente e nell'Asia Centrale, aveva scelto di parlare con il mensile Esquire per criticare la politica della Casa Bianca sull'Iran e in Medioriente. Quell'intervista a Esquire è stata alla base del licenziamento di Fallon, mentre l'articolo di Rolling Stone non arriva fino a tanto. Non c'è una critica diretta alla Casa Bianca, anche perché la Casa Bianca alla fine ha concesso ai militari, e a McChrystal, ciò che volevano. L'articolo è urticante e offensivo perché il generale e il suo staff non si fanno problemi a prendere in giro l'inner circle obamiano e lo stesso presidente.