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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2010 alle ore 15:40.
Il neoministro Aldo Brancher ha chiesto di avvalersi del legittimo impendimento nello stralcio del processo per la scalata ad Antonveneta a causa della necessità di organizzare il suo dicastero. È questo il motivo eccepito in base alla legge dai legali del titolare del dicastero per l'attuazione del federalismo. Brancher è imputato di appropriazione indebita insieme alla moglie (cui è stato invece contestato il reato di ricettazione) e dovrebbe presentarsi davanti ai giudici il prossimo 26 giugno. Con il legittimo impedimento il ministro ha chiesto la sospensione del processo fino al prossimo 7 ottobre e non per sei mesi. Per quella data, salvo altri impegni, Brancher potrà essere in aula.
La questione del legittimo impedimento sarà dunque al centro dell'udienza di sabato prossimo. Quando, davanti al giudice Anna Maria Gatto, non è escluso che il pm Eugenio Fusco sollevi l'eccezione di legittimità costituzionale e possa chiedere anche lo stralcio della posizione di Brancher (per il quale sono sospesi i termini di prescrizione) da quella della moglie, anche lei imputata. Il problema della separazione delle due posizioni sarà comunque uno dei nodi da affrontare anche se non dovesse essere eccepita l'illegittimità della legge. Il giudice dovrebbe decidere per il 5 luglio, giorno in cui è già stata fissata da tempo un'altra udienza.
La decisione di Brancher di avvalersi del legittimo impedimento ha provocato la sollevazione dell'opposizione. Che, dal Pd all'Idv, ha stigmatizzato l'iniziativa del neoministro. Che ha però incassato anche la bacchettata di Generazione Italia, l'associazione guidata da Italo Bocchino, uno dei fedelissimi del presidente della Camera. «La vicenda Brancher non è una bel vedere».
L'ex sacerdote paolino respinge però al mittente qualsiasi addebito.«In questo momento ho una serie di cose da fare - spiega Brancher -. Non ho nulla da rimproverarmi, tra l'altro devo organizzare il mio ministero. Sono solo, non ho neppure il capo di gabinetto». In ogni caso, chiarisce ancora il neoministro, la legge gli consentirebbe di invocare l'impedimento con rinvii di sei mesi in sei mesi, «invece ho chiesto tre mesi, ho dato disponibilità per il 7 ottobre, non ricordo se è sabato o un altro giorno. Poi, io sarei disponibile anche il 15 agosto, ma i tribunali sono chiusi». (Ce. Do.)