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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 19:17.
Il premier greco George Papandreou ha seccamente smentito che nel memorandum di accordo con Ue e Fmi il suo governo avrebbe dato come garanzia le proprietà demaniali dello stato ellenico. Rispondendo in parlamento ad un'interrogazione del leader dell'estrema sinistra (Syriza) Alexis Tsipras, il premier ellenico ha assicurato, in tono irritato e anche un po' ironico, che «non saranno pignorati né il Partenone né le isole né le spiagge e neppure gli ospedali greci».
La smentita di Papandreou coincide con un'informazione pubblicata dal quotidiano inglese Guardian, e non collegata all'interrogazione parlamentare, secondo cui il governo di Atene per far fronte alla crisi finanziaria starebbe facilitando gli affitti a lungo termine delle isole greche. Atene secondo il quotidiano britannico avrebbe deciso di recuperare il blasone perduto vendendo i gioielli di famiglia. Secondo queste indiscrezioni la Grecia sarebbe pronta a mettere sul mercato alcune delle sue isole più belle del Mar Mediterraneo. Altre potrebbero essere affittate per lunghi periodi di tempo. Tutto per ripianare gli enormi debiti che il paese ha contratto negli ultimi mesi con l'Unione Europea e con il Fondo monetario internazionale per evitare il collasso economico e di fronte a un piano di salvataggio di 110 miliardi di euro. Il tutto mentre i Cds sulla Grecia sono schizzati a 1.140 punti e la percentuale di default nei prossimi cinque anni è salita secondo la Cma Datavision al 68.5%.
Brutte notizie che si aggiungono alle voci di mrcato secondo cui a vendere molti titoli "periferici" (tra cui quelli greci ma non solo) sarebbero le banche, che hanno bisogno di liquidità per restituire i fondi presi a prestito dalla Banca centrale europea (si parla 500 miliardi di euro secondo la Reuters che cita il governatore austriaco Ewald Nowotny) attraverso una massiccia operazione di rifinanziamento a lungo termine che scade il primo luglio. Certo le smentite del quotidiano britannico sono autorevoli ma la voce che una grande area nella splendida Mykonos, la principale destinazione turistica ellenica, sarà messa in vendita fa comunque rumore anche se infondata.
Secondo il Guardian questo territorio