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Napolitano sul ddl intercettazioni: «Chiari i punti critici». E Schifani: «Il voto dopo l'estate»

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2010 alle ore 18:03.

«I punti critici della legge sulle intercettazioni nel testo approvata dal Senato risultano chiaramente dal dibattito in corso», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della conferenza stampa al termine della sua visita di Stato a Malta, rispondendo a una domanda dei cronisti sulla manifestazione di protesta dei giornalisti in corso a Roma. Ma ha aggiunto che il Quirinale non ha il compito di formulare modifiche e che si riserva una valutazione finale nell'ambito delle prerogative proprie del Capo dello Stato.

«A noi - ha spiegato il capo dello Stato - non spetta indicare soluzioni da adottare e modifiche da apportare» ma «ci riserviamo la valutazione finale nell'ambito delle nostre prerogative». Il presidente ha poi detto che al momento giusto «valuteremo obiettivamente se verranno apportate le modifiche adeguate alla problematicità di questi punti che sono già stati messi in evidenza».

Nei giorni scorsi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva invitato le forze politiche a concentrarsi, nell'ambito dei lavori parlamentari sulla manovra economica ma, osserva oggi Giorgio Napolitano «anche senza essere monsignor de La Palisse è evidente che quel consiglio non è stato ascoltato». Napolitano ha osservato che il suo suggerimento è stato ignorato «nel momento in cui sono state prese determinate decisioni a maggioranza nella conferenza dei capigruppo». Pochi giorni fa, infatti, la capigruppo ha stabilito la calendarizzazione alla Camera del ddl sulle intercettazioni per il 29 luglio, decisione non condivisa dall'opposizione. «Io - conclude Napolitano - non ho l'abitudine di tornare sui consigli dati né di esprimere alcun giudizio se siano stati seguiti o perché non lo siano stati».

Il voto dopo l'estate. Per un'approvazione in Senato del ddl intercettazioni prima dell'estate «non ci sono i tempi tecnici»: lo ha affermato il presidente dell'assemblea di palazzo Madama Renato Schifani. «Non ci sono i tempi tecnici per un'approvazione in estate», ha detto Schifani intrattenendosi con un gruppo di giornalisti al ricevimento offerto dall'Ambasciata degli Stati Uniti in Italia in occasione della festa nazionale del 4 luglio.

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Tags Correlati: Alessandro Campi | Commissione | Gianfranco Fini | Legislazione | Palazzo Madama | Pietro Grasso | Renato Schifani | Sandro Bondi

 

«Se dalla Camera esce nella prima settimana di agosto, il provvedimento va prima in Commissione e poi in Aula, e io non vedo spazi per un'ultima lettura perché non posso che confermare il calendario con i suoi tempi tecnici», ha spiegato il presidente del Senato sottolineando che già un mese fa i capigruppo a Palazzo Madama hanno deciso all'unanimità di iniziare la pausa estiva a partire dal 5-6 agosto. Quello sulle intercettazioni «non essendo d'altronde un decreto ha bisogno di un minimo di giacenza in Commissione pur trattandosi della quarta lettura. Il provvedimento deve avere un suo rito», ha detto Schifani.

Sul ddl intercettazioni, poi, si sono registrate nuove fibrillazioni all'interno della maggioranza. Protagonisti Gianfranco Fini e Sandro Bondi, fianco a fianco a palazzo Marini per la presentazione della Rivista di politica diretta da Alessandro Campi. Il presidente della Camera ha lanciato infatti l'ennesimo affondo contro il provvedimento. «Vogliamo fare finta di non sentire l'allarme di Pietro Grasso? Mi spieghi - ha aggiunto Fini rivolgendosi al ministro della Cultura - quale è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le pubblicazioni e il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso? Vogliamo fermarci a riflettere? Il tempo è galantuomo e la soluzione si trova se tutti sono in buonafede». Pronta la replica di Bondi. «Sono mesi che discutiamo il ddl, ora questo problema che poni non lo conosco, ammetto la mia ignoranza. Ma non è che se lo dice Grasso allora diventa il Vangelo».

Guarda la diretta video della manifestazione del sindacato dei giornalisti contro il decreto legge sulle intercettazioni

L'articolo sulla manifestazione

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