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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2010 alle ore 16:49.
Sarah Palin ha lanciato su Facebook il suo manifesto di politica estera e di sicurezza nazionale, alimentando le voci di una possibile discesa in campo alle presidenziali americane del 2012. Già candidata a vicepresidente in coppia con John McCain due anni fa, l'ex governatrice dell'Alaska è la leader del vasto movimento antistatalista che ha trovato nella protesta dei Tea Party il veicolo di maggiore rappresentazione politica.
Uno dei suoi consiglieri di politica estera ha detto al Sole24Ore, a condizione di non essere citato per nome, che considera improbabile che Palin rinunci alla sua fruttuosa, efficace e remunerativa attività di leader esterna del movimento conservatore per tentare la sfida a Barack Obama
Le cose però possono cambiare. I sondaggi sul presidente sono in picchiata. L'economia si è ripresa, ma i posti di lavoro continuano a diminuire. Il debito pubblico preoccupa i mercati, così come il mega intervento statale nell'economia. Gli analisti d'area liberal chiedono ulteriori manovre di stimolo dell'economia, altri più moderati spingono piuttosto per intervenire sul deficit. Dopo aver puntato sul populismo anti Wall Street, ora Obama prova a ripescare l'antica retorica reaganiana della politica economica finalizzata alla crescita, ma finché la disoccupazione continuerà a pesare sarà difficile convincere i concittadini. Il disastro ambientale al largo del Golfo del Messico ha completato il quadro non proprio roseo per la Casa Bianca.
Palin ha martellato per mesi sui temi economici. I suoi comizi in giro per il paese galvanizzano i militanti e sfottono le promesse di Obama: «Allora, ditemi, tutta quella fuffa sul cambiamento e sulla speranza sta funzionando o no?». Palin ora si concentra sulla politica estera, un altro punto – con le crisi internazionali ancora aperte e due guerre senza fine – su cui sembrano evidenti le difficoltà della Casa Bianca.
La ricetta di Palin è stata elaborata in occasione della Freedom Fest di Norfolk in Virginia di fine giugno, dove la leader conservatrice ha parlato a porte chiuse. Su Facebook, Palin ha riassunto il manifesto con un titolo involuto: «Pace attraverso la forza e l'orgoglio americano rispetto a una politica centrata sul nemico». La politica centrata sul nemico, secondo Palin, è quella di Obama, troppo propensa ad avviare trattative con i peggiori regimi del mondo dalla Corea del nord all'Iran, da Cuba al Venezuela.