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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2010 alle ore 09:55.
I prezzi delle case cinesi sono destinati a calare fino al 20% in una "sana" correzione, ha detto oggi Michael Klibaner, responsabile dell'ufficio studi della filiale cinese della società di consulenza Jones Lang LaSalle, la seconda più grande del mondo. «Non vediamo alcun pericolo di crollo. Il mercato immobiliare cinese è caratterizzato soprattutto da acquisti in contanti piuttosto che da sottoscrizione di mutui» e questa è già una bella differenza rispetto ai mercati anglosassoni e spagnolo caratterizzati negli anni scorsi da un'elevato ricorso all'indebitamento. Per l'analista c'è solo una bassa probabilità che si registri un'ondata di pignoramenti come negli Stati Uniti.
Questa tesi contrasta con le previsioni di Kenneth Rogoff della Harvard University, 57 anni, che ieri aveva parlato di collasso della proprietà in Cina in grado di colpire il sistema bancario nazionale. Rogoff in un'intervista a Bloomberg television aveva parlato di pericolo nello sviluppo cinese «soprattutto data la sua velocità soggetta a contraccolpi». Timori confermati dagli investitori che hanno fatto scendere l'indice della borsa di Shanghai al livello minimo da un anno a questa parte. «Il valore delle vendite immobiliare è sceso del 25% in maggio rispetto al mese precedente. Stiamo iniziando a vedere il collasso nel settore immobiliare e anche se hanno molti strumenti e personale competente, non sarà facile gestirlo».
I prezzi delle proprietà in 70 città cinesi in maggio sono aumentati 12,4% su base annua. Una crescita molto distante dall'impennata a tre cifre riportata qualche mese fa da un quotidano nazionale. Il sito dell'Istat cinese a questo proposito fa testo. Oggi sono stati diffusi i dati aggiornati a fine maggio. Stiamo parlando di valori medi nazionali. Ciò non toglie che a Shanghai - la città benchmark in Cina - i prezzi delle nuove case nel primo semestre siano aumentati del 48% rispetto all'anno precedente a 21.008 yuan (3.100 dollari) per metro quadro, secondo il rapporto UWin. Per il quale i prezzi dovrebbero presto scendere mentre secondo un indice composto da 34 sviluppatori di Shanghai ci sono ancora margini di crescita.
Diverso il trend nei rogiti previsti in calo dei 30%. A Shanghai le vendite di nuove case sono scese del 70% negli ultimi 12 mesi (del 57% negli ultimi sei mesi) a seguito delle misure governative prese per raffreddare il mercato immobiliare. Con la minaccia della possibile introduzione di una tassa di proprietà. Real Estate Information Services ha detto oggi che a Shanghai nel primo semestre sono stati venduti 3,57 milioni di metri quadrati di residenziale rispetto a 8,24 milioni metri quadrati di un anno prima, le vendite più basse degli ultimi cinque anni.