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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 14:05.
Scherza con i presenti definendosi «un playold e non più un playboy», annuncia di aver inaugurato la «politica del cucù, che vuol dire essere aperti agli altri e all'amicizia», ma soprattutto sprona gli imprenditori «il nostro petrolio» perché «bisogna guardare al futuro con fiducia e serenità». Silvio Berlusconi si presenta così agli imprenditori dei paesi del Mediterraneo riuniti alla Borsa di Milano per la cerimonia di apertura della seconda edizione del Forum Euro-Mediterraneo.
Il premier parte subito con una disamina della difficile congiuntura e lancia un messaggio alle imprese italiane. «I nostri imprenditori - dice - sono il nostro petrolio e dovrebbero conquistare i mercati dei paesi del Mediterraneo per crescere e aumentare la produzione». I paese della sponda Sud del Mediterraneo, è l'analisi di Berlusconi, presentano tassi di crescita molto elevati e non hanno subito gli effetti della crisi». Insomma, avverte il premier, «ci sono grandi mercati da conquistare».
Agli imprenditori, poi, il presidente del Consiglio garantisce l'appoggio dell'esecutivo. «Il governo - assicura - è direttamente a disposizione anche per risolvere il problema di un singolo imprenditore. Chi ha problemi con altri paesi, sa di avere dalla sua un governo assolutamente disponibile». Berlusconi rivendica i rapporti di profonda amicizia che, a suo giudizio, lo legano con tutti i capi di Stato e di governo dei paesi del Mediterraneo. «E questo - precisa il Cavaliere - facilita il rapporto, perché con una telefonata si risolvono tutti i problemi». Il premier si sofferma quindi sulla proposta di tassare le banche «portata all'attenzione del G8 e del G20 da un solo Paese» e «che è passata nel dimenticatoio». «Lasciate che l'Italia si prenda il merito - prosegue - non si è parlato di tasse su banche né di tassazione delle transazioni finanziarie. Era una gabbia, non si deve pensare che la finanza sia solo degenerazione».
Il Cavaliere appare in grande forma e scherza anche sulla vittoria degli spagnoli ai mondiali di calcio. «Bisogna ricordare che siamo campioni del mondo...Mediterraneo, area unica, la Spagna ha vinto il titolo di Campione del mondo, quindi è un po' merito di tutti noi». Poi, rivolgendosi ai tanti diplomatici presenti in platea, li invita a portare «qualche bella ragazza». «Qualche volta portate pure qualche bella ragazza signori ambasciatori, perché so che anche questo è un merito che tutti quanti siete molto orgogliosi di portare avanti: noi lo apprezzeremmo molto perché noi siamo latini». Quindi la consueta stoccata ai giornali. «C'è un divorzio di certa stampa dalla realtà che è preoccupante».