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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 23:11.
BRUXELLES - «Il sistema bancario europeo è forte ma dovremo essere pronti ad affrontare possibili sacche di vulnerabilità» che dovessero emergere dagli stress test che saranno resi noti il 23 luglio prossimo. «Nel caso in cui vi fosse la necessità la commissione europea è pronta ad attivare la procedura per concedere gli aiuti di Stato».
Lo ha detto il commissario europeo agli affari economici e finanziari, Olli Rehn, al termine della riunione dell'Eurogruppo che ha fatto il punto, tra l'altro, sullo stato di attuazione del piano di risanamento della Grecia che «procede come previsto e, anzi, ha superato le attese»: il taglio delle spese nel primo semestre dell'anno, ha spiegato il comissario, ha raggiunto il 46% contro il 40% del piano iniziale. Concetto, questo, sottolineato anche dal presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker: «Il modo in cui governo e parlamento greci stanno attuando il piano dimostra una volontà impressionante. Speriamo di poter far scattare la fase due del finanziamento a settembre». A giorni partirà per Atene una missione congiunta con Bce e Fmi per verificare se tutte le condizioni imposte a maggio sono rispettate.
Juncker si è detto soddisfatto anche per quanto sta facendo la Spagna con le riforme e il commissario Rehn si è concesso una battuta auspicando che sul fronte economico Madrid agisca «con lo stesso gioco di squadra» che ha portato la nazionale spagnola al vertice del calcio mondiale.
Martedì il consiglio Ecofin discuterà, tra l'altro, delle modalità di pubblicazione degli stress test. Previsto anche il via libera definitivo alla manovra correttiva italiana che il ministro Tremonti ha difeso anche da Bruxelles. «È stata giusta nel tempo, giusta nel quanto», ha detto il ministro alla vigilia della discussione generale che prenderà il via alla Camera.