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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2010 alle ore 17:27.
Come preannunciato nella primavera scorsa il contingente olandese ha iniziato oggi il ritiro dall'Afghanistan con una cerimonia che ha sancito il passaggio di consegne nella provincia di Uruzgan alle truppe statunitensi e australiane incaricate di rimpiazzare le truppe dell'Aja in una delle aree più delicate del settore meridionale.
L'Olanda è il primo Paese della Nato a ritirare le truppe dall'Afghanistan e l'acceso dibattito sul rinnovo della missione (chiesto dagli alleati) era costato in febbraio la caduta del governo di Jan Peter Balkenende.
Nelle prossime settimane il nuovo esecutivo dovrà decidere se mantenere un ridotto impegno militare lasciando in Afghanistan alcune decine di istruttori per l'addestramento delle forze militari e di polizia afghane. I circa 2 mila militari del contingente olandese vennero schierati a Oruzgan nel 2006 quando l'area sotto il controllo delle forze della Nato si allargò alla regione meridionale.
La cerimonia di passaggio delle consegne con gli australiani è avvenuta oggi a Kamp Holland (a Tarin Kot) ma già nei giorni scorsi le basi operative avanzate di Camp Hadrian (nel distretto di Deh Rawod) e "Tabar" (distretto di Deh Rafshan) erano state cedute cagli statunitensi con il comando dei Police Mentoring Team (PMT) che affiancano la polizia afghana
Gli olandesi hanno costituito un esempio per l'efficace sostegno alla ricostruzione delle infrastrutture della provincia e la determinazione nel'impegno bellico contro i talebani anche con l'impiego di armi pesanti quali i jet F-16, gli obici semoventi d'artiglieria Pzh-2000 e lanciarazzi campali MLRS che molti contingenti (ad esempio quello tedesco, spagnolo e italiano) si rifiutano di impiegare.
In quattro anni la missione militare è costata all'Olanda 24 morti (2 per "fuoco amico", 4 in incidenti, uno suicida e 17 uccisi dai talebani) e 1,4 miliardi di euro ma altri 229 milioni saranno necessari a rimpatriare truppe e mezzi dalla grande base aerea e logistica di Kandahar..
Per far fronte all'impegno afghano l'Olanda ritirò i 1.600 militari schierati nell'estate 2003 in Iraq, poco a sud di Nassiryah dove erano dislocate le truppe italiane. In Iraq gli olandesi registrarono due caduti per il fuoco dei guerriglieri sciiti e anche allora vennero rimpiazzati dai militari australiani. Il ritiro olandese dall'Afghanistan potrebbe avere forti implicazioni sulla compagine militare dell'Alleanza Atlantica anche perché nel Paese centro-asiatico è in atto un'operazione della Nato e non di una "coalition of the willing" come in Iraq. Il rischio è un effetto domino. Anche il Canada ha infatti deciso di ritirare le sue truppe, schierate a Kandahar, nel 2011 mentre Polonia ed altri Paesi hanno annunciato il possibile ritiro dei militari dall'Afghanistan tra il 2012 e il 2013. Non a caso il ritiro olandese è un'occasione che la propaganda talebana ha colto immediatamente ringraziando l'Aja ''per il coraggio della decisione''. Ne ha parlato il quotidiano olandese Volkskrant che ha intervistato un portavoce talebano. "Speriamo che tutti gli altri Paesi che hanno soldati in Afghanistan seguano l'esempio degli olandesi e ritirino le loro truppe".