Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2010 alle ore 17:09.
«Non può esserci rincorsa o gara tra legalità e garantismo, sono due aspetti di un sistema che si tiene insieme». A parlare è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso del suo intervento alla presentazione, a Roma, al Tempio di Adriano, del convegno «Libertà, legalità e garantismo. L'uso politico della giustizia in Italia», organizzato dal Pdl per il 28 settembre prossimo. Alfano ha sottolineato che per lui la parola legalità non significa «che un atto di un Pm coincida con la verità». Così come «garantismo non è sinonimo di impunità».
Il Guardasigilli ha ricordato poi i "mali cronici" della giustizia in Italia, non quella solo penale. «Ci sono - ha detto - 5,6 milioni di cause civili pendenti e questo significa che 11 milioni di cittadini aspettano ancora di ricevere giustizia».
A fare gli onori di casa, è stato il vice presidente dei senatori Pdl, Gaetano Quagliarello che ha evidenziato come sia la prima volta che le fondazioni che fanno riferimento all'ex Forza Italia prendono un'iniziativa comune. «È il segno - ha sottolineato - che il virus del correntismo che poteva entrare dalla porta principale nel Pdl sta già accomodandosi fuori dal partito». Chiaro il messaggio lanciato al presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il cattivo funzionamento della giustizia e l'instabilità politica sono il «male oscuro dell'Italia» che danneggia anche il sistema economico.
Più duro l'affondo del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che ha evidenziato come l'Italia abbia «la giustizia peggiore d'Europa». Secondo il titolare di palazzo Vidoni, l'80% dei problemi della giustizia italiana derivano dall'inefficienza, la scarsa produttività e la disorganizzazione. A fine settembre Brunetta, presenterà un rapporto approfondito su questi temi, elaborato dalla fondazione Free. Durante l'incontro, organizzato da 14 associazioni pidielline, c'è stato spazio anche per una frase di un leader storico del socialismo italiano, Pietro Nenni. Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, ha citato una sua frase rivolta tempo fa ai giovani socialisti: «a fare a gara tra chi é più puro prima o poi trovi chi é più puro di te che ti epurerà». E Quagliariello ha chiosato: «Ogni riferimento a fatti e persone é puramente casuale».