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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 11:57.
Una raffica di voci di spesa per circa 93 milioni di euro. È il conto delle consulenze che scuole e uffici scolastici regionali hanno dovuto pagare, nel 2009, per attività e iniziative extra scolastiche. Trentaquattro milioni in meno rispetto all'anno prima (quando la parcella toccava quota 127 milioni), per poco più di 60mila incarichi (30mila in meno rispetto al 2008), che hanno spaziato dalla formazione degli insegnanti, ai corsi di recupero, alla realizzazione di siti web, palestre e laboratori didattici. Ma anche per noleggiare bus, fare viaggi di istruzione, corsi sportivi o di musica, lingue, bridge, scacchi, pittura.
In media, si è speso circa 1.550 euro a programma, con picchi fino a oltre 160mila euro per attività di assistenza ad alunni diversamente abili o per interventi edilizi urgenti e non più procrastinabili. In realtà, si tratta di quasi tutte spese "obbligate", che derivano cioè dai fondi ad hoc messi a disposizione da viale Trastevere per potenziare l'offerta formativa (legge 440) o dai finanziamenti ricevuti per Pon e Pof.
Sembra comunque non finire mai l'elenco (quasi 4mila pagine web), delle piccole e grandi spese fatte dalle istituzioni scolastiche, pubblicate sul sito di Palazzo Vidoni (www.innovazionepa.gov.it), dal titolare Renato Brunetta, dal quale emerge come, nel 2009, presidi e direttori scolastici regionali abbiamo centellinato le risorse disponibili per pagare consulenti esterni: le spese "promesse" hanno superato quota 117 milioni di euro, mentre quelle effettivamente erogate sono state 92 milioni e 763mila euro. Circa 25 milioni in meno, quindi.
Sbirciando tra le pieghe degli incarichi, spicca la spesa di 165mila euro sostenuta dall'istituto comprensivo Via Cuoco, a Roma, per garantire assistenza sociale agli alunni diversamente abili. Non sono mancati poi incarichi affidati per far conoscere ai ragazzi i pericoli sulla strada. Attività quanto mai attuale, vista l'entrata in vigore, qualche giorno fa, delle nuove norme di modifica del codice della strada, che interessano anche gli studenti impegnati nella conquista del patentino. L'istituto tecnico commerciale e per geometri Oriani di Faenza, Ravenna, ha speso oltre 7mila euro per corsi di sicurezza sulla strada. Moltissime anche le attività sportive proposte, come, pure, in campo musicale. La scuola media Pascoli di Voghera, Pavia, ha comunicato di aver speso circa 2mila euro per avviare alla musica i propri ragazzi. Al circolo didattico di Città Sant'Angelo, Pescara, si sono spesi 432 euro per corsi di tennis, mentre alla scuola media Alighieri, di Bari, sono stati spesi 2765 euro per lezioni aggiuntive d'inglese. Si è insegnato a giocare a bridge all'istituto tecnico Russel e Newton, di Firenze: costo annuo 826 euro. E continuando a sfogliare le pagine sulle consulenze delle scuole capita, pure, di imbattersi in incarichi per interventi edilizi e di progettazione. Diverse migliaia di euro di spesa, soprattutto da Napoli in giù. Un ennesimo segnale che l'edilizia scolastica rappresenta un problema da risolvere al più presto.