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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2010 alle ore 15:15.
Dormire in albergo, evitando bed & breakfast e altre formule low cost, e a tavola preferire gli spaghetti con le vongole o i crostacei in genere. È la via, stretta, per evitare il tradizionale caro-vacanze, che anche quest'anno è scattato puntuale facendo volare i prezzi dei beni di consumo più apprezzati dai turisti.
Partire è un po' pagare, e anche quest'anno l'inflazione non trascura il popolo delle vacanze. Chi accende l'auto incappa nel +9,9% rispetto all'anno scorso fatto segnare dai carburanti, e il bip del telepass costa il 2,7% in più, mentre per salire su un aereo già a luglio si pagava in media il 15,2% rispetto a 12 mesi prima; agosto, con il suo + 2,7%, ha completato la cura. Non sfuggono alla regola i biglietti ferroviari (+9,5%).
I rincari non abbandonano i turisti una volta arrivati a destinazione: campeggi e bed & breakfast, ovviamente, hanno prezzi più leggeri degli alberghi, ma la forbice si sta chiudendo: rispetto al 2009, gli alloggi low cost hanno aumentato in media il conto del 3,4%, cioè l'esatto doppio dell'1,7% registrato a luglio dall'indice generale dei prezzi, mentre gli alberghi hanno mantenuto le richieste quasi sui livelli dello scorso anno (+0,6% l'aumento medio delle tariffe).
Tutte sopra la media le dinamiche dei prezzi nelle tappe inevitabili del relax turistico: sdraio e ombrellone aumentano del 2,5%, i parchi divertimento del 2,7% e cinema, teatri e musei chiedono il 2,1% in più dell'anno scorso. Al riparo dall'inflazione, appunto, solo gli amanti dei crostacei (gli spaghetti alle vongole costano l'1,9% in meno) e i salutisti: la frutta fresca toglie la sete, offre vitamine preziose e costa il 6,5% in meno rispetto a 12 mesi fa.