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Norme e Tributi Approfondimenti

La manovra lancia il redditometro sulle spese sospette

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2010 alle ore 08:03.

Tempi duri per i finti poveri, ma con un debole ingiustificabile verso auto di lusso, club esclusivi o cabinati ancorati nei porti della penisola. L'amministrazione finanziaria, anche sulla base degli strumenti messi a disposizione dalla manovra appena approvata, prepara una vera e propria mossa a tenaglia per mettere alle strette i renitenti fiscali. Seguendo infatti la norma del redditometro, il fisco contesterà ai contribuenti come reddito la somma delle spese quando queste sono rilevanti e ricorrerà al modello statistico attualmente in fase di elaborazione quando le spese rintracciate saranno meno cospicue.

In pratica, quando i dati certi a disposizione del fisco sono sufficienti per farsi un'idea del reddito della persona sottoposta a controlli, si preferirà passare a contestare solo questi elementi e si chiamerà il finto povero a giustificare le spese sostenute. Di questo tenore sono gli esempi forniti in questa pagina, nei quali a fronte di un reddito che non si discosta molto da quelli che sono quelli medi dichiarati ogni anno al fisco dai contribuenti italiani, si può invece attribuire al contribuente una somma di spese piuttosto rilevante.

Negli esempi elaborati dall'agenzia delle Entrate si vede infatti come il reddito attribuito in via sintetica al contribuente corrisponda esattamente alla somma delle spese effettuate. Con la nuova formulazione della norma, però, le spese vengono tutte attribuite come reddito nell'anno in cui sono state sostenute, mentre in passato venivano ripartite in cinque annualità. Un caso significativo è quello riportato nella scheda degli acquisti di auto: la norma permette ora di superare la distinzione tra spese e incrementi patrimoniali, ovvero gli investimenti.

Un cambiamento che costringerà coloro che saranno sottoposti a controllo (e poi probabilmente ad accertamento) attraverso il redditometro a una dimostrazione – spesso difficile – che i redditi che sono serviti a sostenere la spesa sono stati conseguiti in più annualità oppure a rientrare in qualche modo. Una possibilità di rientro che la stessa agenzia delle Entrate in qualche modo sembra voler non solo consentire, ma incoraggiare, perché la dimensione di "massa" del redditometro, più che nel numero di accertamenti (comunque costantemente in crescita) si fonda sulla compliance, cioé la capacità di convincere all'adempimento spontaneo.

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Tags Correlati: Agenzia Entrate | Fisco | Luigi Magistro |

 

Vanno in questo senso infatti sia il fatto che sul sito delle Entrate sarà a disposizione un software per arrivare a controllare in prima persona i risultati che il redditometro fornisce se applicato alle proprie spese, sia l'annuncio dato dal direttore centrale all'accertamento, Luigi Magistro, che in futuro i cittadini con una rilevante differenza tra reddito ricostruibile per via sintetica e reddito dichiarato al fisco si vedranno recapitare lettere che segnalano questa circostanza, invitandoli se del caso a provvedere.

Nella seconda parte di quest'anno, invece, prenderà forma il modello matematico statistico che non contesterà la somma delle spese dichiarate, ma da queste ricostruirà un reddito complessivo più ampio. Un primo prototipo, come annunciato dalle Entrate (si veda il «Sole 24 ore» del 14 luglio), dovrebbe essere già stato approntato, ma sarà verosimilmente testato alla ripresa di settembre.

Il nuovo modello statistico sostituirà la versione attualmente in uso che considera poco più di una manciata di beni, presi non nel loro ammontare, ma attraverso l'applicazione di alcuni moltiplicatori fissati da un decreto ministeriale che viene aggiornato ogni due anni. In futuro sarà una complessa funzione statistica che, mettendo in regressione le spese sostenute (e rintracciabili per il fisco), porterà ad attribuire un reddito "normale" al cittadino che invece avrà dichiarato somme poco credibili. Sarà questo il modello di redditometro di cui sarà disponibile il software applicativo sul sito delle Entrate. Un modello che parte dallo studio di 800mila soggetti la cui situazione reddituale viene ricostruita sulla base delle spese, della situazione familiare e della collocazione territoriale.

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