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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2010 alle ore 15:13.
Il ministero della Marina è sommerso dalle lettere di chi vuole diventareguardiano di un faro. Al concorso per aggiudicarsi il posto di custode dell'isola Hamilton, sulla barriera corallina australiana, hanno partecipato in centinaia di migliaia. E sono sempre di più quelli che fanno "downshifting", cioè rallentano la brillante corsa della loro carriera per ritrovare tempo e spazio personale, e magari si mettono a navigare per i mari del mondo dopo vent'anni di duro lavoro da manager, come ha fatto Simone Perotti che ha raccontato la sua storia del libro "Adesso basta".
A scorrere la classifica sui 200 lavori migliori dell'anno di CareerCast (portale di annunci di lavoro statunitense che ogni anno confronta i dati relativi a quelli online e a quelli sui giornali) risulta che sono proprio i lavori più stressanti i più ricercati. Masochismo? No, il fatto è che oltre ad alti livelli di stress, questi lavori ne assicurerebbero di altrettanto elevati in termini di reddito e possibilità di carriera. Insomma, chi agogna un lavoro solitario e romantico, ma poco retribuito, farebbe parte di una sorta di minoranza impazzita.
La metodologia di CareerCost è complessa e piena di variabili, ma si fonda su cinque macro-criteri: l'ambiente di lavoro, il reddito, le prospettive di carriera, lo stress puro e semplice e lo sforzo fisico richiesto. Ne risulta che il lavoro più stressante in assoluto è il pompiere, che praticamente non dorme mai, vive in ansia perenne e deve confrontarsi con fiamme e altezze vertiginose. Nonostante ciò, qui in Italia, all'ultimo concorso per vigili del fuoco, per 814 posti si sono presentati in duecentomila. Meno pericoloso, almeno fisicamente, ma comunque stressante è lo starsene dietro una scrivania come senior corporate executive, ma non se la passano bene nemmeno i tassisti, i chirurghi, i piloti di aerei commerciali, nonché altri lavori da scrivania come il pr, l'executive account di un'agenzia di pubblicità e l'agente immobiliare. Che sono costantemente alle prese con una stressantissima gestione della competitivà in ambienti pieni di squali pronti a farti la pelle.
Eppure, secondo CareerCast, la gente preferisce vivere a controllarsi le spalle dagli attacchi a tradimento piuttosto che avere a che fare con noiosi strumenti musicali: sono molto meno popolari, infatti, i lavori che hanno a che fare con la musica (come il riparatore di strumenti e l'accordatore di pianoforti), ma anche alcuni lavori squisitamente tecnici (il riparatore di attrezzature mediche, quello di elettrodomestici), l'intellettuale libraio, la segreteria di un medico, il contabile, il portiere, persino l'operatore di muletto, mentre l'attuario delle assicurazioni è una particolare eccezione: è uno dei lavori meno stressanti che esistano, però richiede un alto livello di formazione e consente di ottenere un buon reddito e buone prospettive di carriera. Ed è per questo che CareerCast lo ha messo in cima alla classifica dei 200 lavori migliori dell'anno.