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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2010 alle ore 10:34.
Non si ferma lo scontro tra il Giornale e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, attorno all'appartamento al civico 14 di Boulevard Princesse Charlotte a Montecarlo. Oggi il direttore del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi è tornato infatti ad attaccare l'ex leader di An e i suoi fedelissimi con un editoriale in prima pagina. In cui Vittorio Feltri accusa i finiani «di non capire nemmeno quello che leggono e di fare solo confusione farneticando di dossier di killer». Intanto l'escort barese, Patrizia D'Addario, nota alle cronache per aver frequentato Palazzo Grazioli, ha denunciato di aver subito un'aggressione.
La saga estiva attorno alla casa monegasca dunque avanti. E oggi il Giornale ospita la risposta alla replica dell'ingegnere genovese residente nel Principato, Giorgio Mereto: il testimone numero uno nell'affaire Montecarlo che avrebbe assistito all'arrivo di Fini e della compagna a Natale scorso nell'appartamento monegasco. Ieri sera, infatti, dopo la pubblicazione della sua testimonianza, Mereto è intervenuto per smentire la ricostruzione fatta dal Giornale e per annunciare un'azione legale contro il quotidiano diretto da Vittorio Feltri. «Quanto riportato dal giornalista ed in particolare le dichiarazioni attribuitemi in virgolettato - ha detto Mereto - non corrispondono a quanto da me dichiarato alla presenza di
testimoni».
Ma il Giornale non ci sta e oggi ha pubblicato una doppia difesa. La prima sul quotidiano: ossia la risposta del cronista che ha realizzato l'intervista e che conferma il contenuto del colloquio. L'altra sul sito web che ospita la registrazione audio dell'incontro tra Giorgio Mereto e l'inviato del Giornale, nel corso del quale l'ingegnere racconta di aver visto Gianfranco Fini in compagnia di una bionda proprio nella casa della discordia «verso Natale. Ci sarà stata - prosegue il racconto - una ventina di inquilini sulle scale e c'era la polizia monegasca. Ha guardato su e l'ho riconosciuto».
Ieri, però, a intervenire nuovamente sulla vicenda è stato anche l'ambasciatore italiano nel Principato, Franco Mistretta. Che ai microfoni di Radio 24 ha ricordato quando si presentò da lui Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, che aveva in uso la famosa casa monegasca lasciata in eredità ad Alleanza Nazionale da una ricca nobildonna. «Uno poteva presumere che l'appartamento fosse il suo, perché non è che io vado a restaurare quello di un altro - spiega Mistretta -. Si è presentato, ha detto sono il fratello della compagna di... e ho bisogno di questo. Mi ha spiegato - aggiunge ancora l'ambasciatore - che c'era questo appartamento da mettere a posto. Non ha specificato che era il suo, ma uno poteva presumerlo».