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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2010 alle ore 09:08.
L'ultima brigata da combattimento americana ha lasciato l'Iraq: la guerra, durata circa sette anni e mezzo, iniziata sotto la presidenza di George W. Bush, è virtualmente finita. Le immagini diffuse dalla Nbc hanno mostrato i 4.000 soldati Usa della Quarta Stryker Brigade della Seconda divisione di fanteria che nel corso della notte hanno attraversato il confine tra Iraq e Kuwait, lasciando in territorio iracheno solo 56mila soldati. Il calendario dell'amministrazione Obama prevede che dopo il 31 agosto restino in Iraq 50mila militari senza funzioni di combattimento, ma solo con un ruolo di assistenza e di addestramento. Una vera sfida a due soli giorni dall'ultimo terribile attacco kamikaze costato la vita a 60 persone.
Entro la fine del 2011, secondo l'accordo siglato tra Washington e Baghdad, l'insieme delle truppe americane sarà fuori dall'Iraq. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Philip Crowley, parlando in diretta sulle immagini del passaggio della frontiera dell'ultimo blindato Usa, ha evocato un «momento storico», sottolineando comunque che l'impegno americano in Iraq resta fondamentale: «Non mettiamo fine al nostro impegno per l'Iraq, abbiamo ancora un importante lavoro da fare».
Il conflitto iracheno, costato la vita a 4.419 soldati americani e nel quale gli Stati Uniti hanno versato mille miliardi di dollari «ha avuto dei costi enormi». «Abbiamo investito pesantemente in Iraq e dobbiamo fare tutto quello che ci è possibile per salvaguardare questo investimento e per garantire all'Iraq e ai Paesi vicini una situazione pacifica utile ai nostri interessi e ai loro», ha dichiarato ancora Crowley.
Con una lettera datata 18 agosto, il presidente degli Stati Uniti Barack Obamacommenta la fine della missione di combattimento in Iraq: «Oggi, ho il piacere di annunciare che grazie a un servizio straordinario delle nostre truppe e dei nostri civili in Iraq, la nostra missione di combattimento si concluderà entro questo mese e che stiamo per ultimare un ritiro sostanziale delle nostre truppe».