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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 19:15.
«Non mi risultano esponenti del Pd più o meno moderati delusi dal partito che vogliano imbarcarsi in nuove, improbabili esperienze di governo». Replica cosìal Sole24ore.com, Stefano Fassina, 44 anni, responsabile economia e lavoro del Pd, al messaggio, scritto sul sito di Generazione Italia, dal capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, che ha "consigliato" il premier Silvio Berlusconi di varare un nuovo esecutivo di larghe intese, animato anche «da moderati del Pd ormai delusi». «Siamo alla fantapolitica» ha detto Fassina, evidenziando come, del resto, l'intero elettorato del Pd non capirebbe mai un simile gesto.
Duro anche il giudizio sulla condotta di Fiat di ammettere in fabbrica, ma non far lavorare i tre operai reintegrati: «Una prova di forza che umilia i lavoratori». «In tale contesto - ha aggiunto - è gravissima la latitanza del governo». Del resto, ha sottolineato Fassina, è l'intera politica economica dell'esecutivo che non funziona. E nei prossimi giorni, ha annunciato, il Pd rilancerà «una grande stagione di mobilitazione per riconquistare le persone», con l'obiettivo di «tornare tra la gente, bussare casa per casa, entrare nelle fabbriche, all'università a scuola e spiegare che esiste un'altra politica economica, diversa da quella targata Berlusconi-Tremonti».
L'inziativa, ha sottolineato Fassina, partirà già nei prossimi giorni con le feste dell'Unità, per poi fare un lavoro più capillare durante tutto l'autunno. «Utilizzeremo i nostri circoli territoriali», spiega, «e andremo soprattutto nelle zone del Sud, dove la nostra presenza è meno radicata». Fassina ha già in mente lo slogan della campagna: «Più equità, più crescita, più lavoro».
Alla gente, ha detto, proporremmo ricette nuove per risollevarci dalla crisi. In primo piano, ci sarà il fisco, che dovrà avere un occhio di riguardo per i redditi più bassi e le famiglie. Una delle nostre proposte, ha sottolineato, è «l'introduzione di un bonus fiscale di 3mila euro per i figli, a partire da 0 a 3 anni, per poi estenderlo fino a quando restano a carico dei genitori». Per quanto riguarda le imprese, poi, una boccata d'ossigeno per le piccole e medie aziende potrebbe passare dall'innalzamento della soglia di esenzione Irap, in modo da eliminare, ha spiegato, il balzello per quelle più piccole, senza incidere troppo sui conti dell'erario. «Secondo noi - ha aggiunto - è necessario anche far ripartire una nuova stagione di liberalizzazioni, riproporre il bonus del 55% per le case ecologiche in scadenza quest'anno e aiutare gli enti locali, per esempio, allentando il patto di stabilità per quanto riguarda le spese per gli investimenti». Sul fronte del lavoro, invece, è fondamentale puntare sulla crescita. Una condizione senza la quale, ha concluso, «è difficile creare nuovi posti di lavoro».