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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 18:57.
La Cina cerca di ridurre il numero delle condanne a morte e delle esecuzioni, delle quali detiene il primato mondiale con l'88% del totale delle esecuzioni (5.679) nel 2009. L'agenzia Nuova Cina ha infatti annunciato che una proposta di legge per la riduzione da 68 a 55 dei reati punibili con la pena è in discussione da oggi all'Assemblea Nazionale del Popolo (il Parlamento cinese). Tra i 13 reati che potrebbero essere sottratti alla pena capitale - secondo quanto rileva l'agenzia di stampa di Pechino - la maggior parte è di natura economica, fra cui corruzione, concussione ed evasione fiscale.
Nessun ammorbidimento in vista, però, per quanto riguarda le torture: proprio oggi si è appreso che un gruppo di autorevoli avvocati ha chiesto l'apertura di un'inchiesta sulle denunce di un condannato a morte che ha sostenuto di essere stato giudicato sulla base di una confessione estorta.
Se verrà approvata la proposta di legge, si tratterà della prima volta che viene operata una riduzione di questo tipo dal 1979, quando fu introdotto il codice penale attualmente in vigore. Inoltre, si tratterebbe della seconda iniziativa per la limitazione delle esecuzioni negli ultimi tre anni, dopo che nel 2007 è stata resa obbligatoria la revisione finale di tutte le condanne a morte da parte della Corte Suprema di Pechino, meno incline a comminare la pena capitale dei tribunali ordinari.
Fonti ufficiali hanno sostenuto che questa misura ha portato ad una riduzione del 15% delle esecuzioni, che in Cina avvengono a pochi giorni di distanza dall'approvazione definitiva. Il numero delle condanne e delle esecuzioni sono considerati in Cina segreti di Stato ma le organizzazioni umanitarie ritengono che siano tra le cinquemila e le diecimila all'anno: nessun paese del mondo fa un uso così largo dei plotoni d'esecuzione anche se, in rapporto alla popolazione, paesi come l'Iran e Singapore comminano più condanne a morte di Pechino.
I 13 reati per i quali è stata proposta l'abolizione della pena di morte sono in gran parte reati economici, alcuni dei quali possono essere legati ad episodi di corruzione (ma non lo sono necessariamente) mentre altri sono legati al contrabbando. Nuova Cina indica «l'esportazione illegale di reliquie culturali, oro, argento, animali rari e i loro prodotti, la conduzione di attività fraudolente con prodotti finanziari o con lettere di credito, la falsificazione di documenti sull' imposta sul valore aggiunto» e «truffe che riguardano l' evasione fiscale» tra i reati considerati nella proposta. L' agenzia sottolinea che «la maggior parte» delle condanne a morte vengono comminate per reati di sangue, anche se negli ultimi anni è stata data ampia pubblicità alle esecuzioni di alcuni alti funzionari condannati per corruzione.