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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2010 alle ore 15:39.
La due giorni romana di Muammar Gheddafi, giunto oggi nella capitale, comincia da un bagno di folla tutto al femminile. Cinquecento hostess lo hanno infatti accolto nella residenza dell'ambasciatore libico in Italia Abdulhafed Gaddur, in zona Cassia, dove è stata piantata l'inseparabile tenda del colonnello (nel giugno 2009 era stata Villa Pamphili ad accoglierla). Selezionate da una agenzia specializzata, e con in tasca un compenso di 70 euro, le cinquecento ragazze hanno così allietato le prime ore in Italia del leader libico.
Tra Islam e conversioni. L'incontro di un paio d'ore si è però trasformato in una lezione sull'Islam, come era già accaduto durante l'ultima visita di Gheddafi. Che ha invitato le fanciulle a «convertirsi» e a seguire «l'ultimo dei profeti». E tre di loro, secondo il racconto di una delle presenti, si sarebbero addirittura già convertite. «L'Islam dovrebbe diventare la religione di tutta l'Europa», è stato il messaggio consegnato da Gheddafi alle hostess. Che domani mattina seguiranno una seconda lezione sull'Islam sempre nella residenza dell'ambasciatore.
In tasca un compenso di 70 euro. Eleganti, multietniche, alcune vestite anche con il velo islamico, le hostess si erano raggruppate intorno alle 12.30. Grande riserbo sul programma a loro assegnato in vista dell'arrivo di Gheddafi. «Ci hanno dato pochissime istruzioni, aveva ammesso una delle ragazze. Una parte di loro aveva però raccontato di essere già stata nella residenza dell'ambasciatore libico per incontrare il colonnello nel novembre scorso. Quando Gheddafi, per due serate consecutive, ospitò circa 150 ragazze che ricevettero allora un "gettone" di 50 euro e una copia del Corano, regalo del leader libico dopo una lezione sull'Islam. Questa volta, invece, avrebbero ricevuto 70 euro per la partecipazione, ma anche l'ordine di non parlare con i giornalisti pena la perdita del compenso.
Due hostess lasciano irritate l'accademia. Due delle hostess avevano abbandonato irritate la residenza dell'ambasciatore poco dopo l'inizio dell'incontro. Inseguite dalle telecamere, le due hostess non avevano voluto spiegare il motivo della fuga anticipata giustificandosi con un «noi non siamo nessuno». E, alla domanda se fosse stata una «brutta esperienza», avevano risposto: «Lasciamo perdere». L'agenzia Hostessweb che ha organizzato l'evento è la stessa che, lo scorso novembre, si occupò di selezionare centinaia di ragazze per partecipare a una serata con Gheddafi. L'agenzia, si legge sul sito, è specializzata nel casting on line e capace «di reperire capillarmente figure professionali di qualsiasi genere in tutti gli 8013 comuni d'Italia».