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Obama rilancia gli aiuti alle Pmi

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2010 alle ore 08:01.

NEW YORK - Quello di ieri non è stato un discorso del sabato come gli altri, per Barack Obama. Il titolo era "Honoring the American worker", onore al lavoratore americano: domani, come ogni primo lunedì di settembre, negli Stati Uniti si celebra la festa del Lavoro, e il presidente non poteva che dedicare il suo intervento al tema, cruciale più che mai per il paese.
Nel ribadire che la priorità del suo governo è il rilancio della ripresa e dell'occupazione, Obama si è soffermato soprattutto su quella middle class «che per generazioni ha fatto della nostra economia l'invidia del mondo» e che tuttavia «per un decennio ha pagato il prezzo di redditi stagnanti e di una sicurezza economica in declino. Le società che creavano lavoro all'estero sono state premiate con agevolazioni fiscali. Le aziende di Wall Street hanno ottenuto enormi profitti correndo in alcuni casi dei rischi avventati. Tutto questo è avvenuto a scapito dei lavoratori americani, che lottavano per stare a galla. Fino a quando il castello di carte è crollato», ha detto il presidente.

«Per risanare la nostra economia - ha aggiunto - serve ben più di una Borsa che prospera, abbiamo bisogno di una Main Street attiva e in crescita. Ecco perché sto lavorando giorno dopo giorno per far sì che le nostre famiglie e le future generazioni possano raggiungere il sogno americano. Questo significa, innanzitutto, che dobbiamo fare tutto il possibile per accelerare la creazione di nuovi posti di lavoro».
Su quest'ultimo fronte il presidente ha voluto sottolineare gli sforzi compiuti dalla sua amministrazione e i primi risultati ottenuti, sulla scorta anche del dato positivo del giorno precedente (67mila nuove assunzioni nel settore privato): «Le misure adottate fino a oggi hanno fermato l'emorragia» di posti, ha detto elencando gli investimenti nella costruzione di strade, ponti e ferrovie ad alta velocità, i provvedimenti che hanno bloccato i tagli di insegnanti, pompieri e poliziotti, gli sgravi fiscali e il credito per le piccole imprese che hanno creato occupazione. «Ma ulteriori interventi saranno necessari», ha annunciato il presidente, che domani sarà a Milwaukee, in Wisconsin, e mercoledì a Cleveland, in Ohio, in un tour dedicato all'economia che si chiuderà il 10 settembre con una conferenza stampa a Washington.

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Tags Correlati: Barack Obama | George W. Bush | Pmi | Stati Uniti d'America | Wall Street

 

Il capitolo dei tagli fiscali varati dal governo di George W. Bush, in scadenza il 31 dicembre, è all'esame della Casa Bianca che ha già deciso di estendere le agevolazioni per «il 95% delle famiglie americane», cioè per tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 250mila dollari.
Secondo alcune indiscrezioni, riportate dal Wall Street Journal, l'amministrazione punta invece a trasformare parte degli sgravi per i redditi alti in agevolazioni a favore delle piccole e medie imprese. Si parla di 35 miliardi di dollari (una stima del prolungamento decennale degli sgravi per i ricchi aveva quantificato un mancato introito nelle casse statali di 700 miliardi). Il dibattito, anche all'interno dello stesso partito democratico, è tuttora aperto; del resto questo è un elemento determinante nella campagna elettorale in vista delle elezioni di metà mandato del prossimo 2 novembre.
È previsto infine per martedì l'annuncio di misure a sostegno di chi paga un mutuo per un importo che ha superato il valore stesso della casa: stando al Wsj, sarebbero tra i 500mila e un milione e mezzo i prestiti che verrebbero modificati, nella prima iniziativa a favore di quegli homeowner che rischiano il fallimento, strozzati da pagamenti insostenibili.

eliana.dicaro@ilsole24ore.com

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