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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 15:39.
Un "massimo" campionato, giunto all'edizione numero 81, che però fa a meno delle due squadre italiane più forti. Non era mai successo, e non solo nel rugby. Avviene ora perché Benetton Treviso e Aironi, com'è noto, hanno lasciato il Super 10 e si sono avventurate nella Celtic League.
Da una parte due realtà professionistiche a tutti gli effetti, pronte a confrontarsi con il meglio dei movimenti di Irlanda, Galles e Scozia: e la vittoria del Benetton all'esordio è stato un magnifico modo di cominciare. Dall'altra, un campionato italiano che cambia nome (ora si chiama Eccellenza) e vede ovviamente scendere il proprio livello tecnico. I migliori prodotti "nostrani" sono in Celtic o all'estero, infatti, e ogni squadra non potrà mettere a referto più di cinque giocatori di formazione straniera.
Il primo turno è alle porte, con due gare in programma sabato e tre domenica (e una copertura tv che, turno dopo turno, sarà assicurata dal canale satellitare Raisport2). L'incertezza si mischia alla curiosità. Per vedere quale sarà la risposta del pubblico a questa "Eccellenza" e per capire se potrà davvero essere un buon serbatoio di giovani risorse. Per vedere all'opera due neopromosse (Mogliano e Lazio) ma anche per valutare il frutto delle fusioni che hanno animato l'estate ovale a Parma: sono nati i Crociati, dal matrimonio tra le prime squadre di Rfc Parma e Noceto, e il Granducato, che riunisce Gran e Colorno. E, infine, per salutare L'Aquila, che continua il suo periodo di difficoltà sul piano finanziario ma ha vinto almeno la prima battaglia e non è stata costretta a rinunciare al campionato.
Alla presentazione del torneo, avvenuta oggi a Milano, il presidente della Fir Giancarlo Dondi ha sparso ottimismo: «Mi aspetto un campionato bello e molto interessante - ha detto - con la determinazione di fare gioco e un collegamento più stretto fra le squadre e le città di riferimento. Speriamo che anche questa Eccellenza dimostri che il rugby italiano è cresciuto ed è in grado di presentare due squadre professionistiche all'estero senza che il campionato interno perda valore».
La mancanza di due punti di riferimento come il Benetton campione uscente e il Viadana (società che è diventata la capofila degli Aironi) apre alle ambizioni di molti e non fornisce favorite sicure. Se Riccardo Tempestini, dirigente dei Cavalieri Prato, si dice convinto che la sua squadra - rivelazione della scorsa stagione - punta allo scudetto, l'esperto flanker del Granducato Liviu Pascu osserva: «È un campionato alla portata di tutti, o quasi, più società possono puntare in alto. E noi vogliamo arrivare ai play-off».