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Buona la prima, cargo danese attraversa la rotta polare sulla via della Cina

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 08:55.

500 miglia nautiche a est del porto norvegese di Kirkenes, la motonave MV Nordic Barents ha comunicato di aver doppiato Capo Želanija - estrema punta settentrionale dell'isola russa di Novaya Zemlya - e ha così raggiunto l'Asia nel Mare di Kara. Il cargo di nazionalità danese ha dunque imboccato la rotta polare tra l'Atlantico settentrionale e l'Oceano Pacifico, quella via di mare lungo la costa russa che nel mondo della navigazione è nota come NSR (Northern Sea Route). E' la prima volta che le autorità di Mosca consentono il transito a una nave straniera che non prevede scali nei porti siberiani e non imbarca un prodotto russo. La MV Nordic Barentsè infatti un cargo, noleggiato in Danimarca dall'imprenditore norvegese Felix Tschudi (Tschudi Shipping Company AS), che si è impegnato a consegnare41mila tonnellate di minerale di ferro norvegese al porto cinese di Quingdao.

Tschudi, erede 50enne di una famiglia di origine elvetica e presidente degli armatori di Oslo, ha ottenuto il via libera di Mosca dopo due anni di attesa. Decisiva la schiarita dei rapporti tra i due paesi, per anni divisi sul confine artico della Guerra Fredda. La Norvegia - un partner chiave della NATO - nei prossimi giorni firmerà con Mosca un cruciale accordo sulla definizione dei confini nel Mare di Barents (e dunque dei campi petroliferi off shore), mentre già studia una zona di libero scambio russo-norvegese tra Kirkenes e il porto di Murmansk. La missione della MV Nordic Barents – oltre che un'iniziativa commerciale – va dunque vista come una tessera di quel grande disegno di sfruttamento dell'Artico che Mosca coltiva da molti anni. Da un lato c'è il clima che allenta la morsa del ghiaccio, dall'altro i prezzi delle materie prime che giustificano maggiori sforzi tecnologici e investimenti.

In particolare negli ultimi dieci anni, le condizioni di navigazione lungo la NSR nei mesi estivi sono profondamente cambiate. Quello che appare identico in inverno muta rapidamente con l'arrivo dell'estate. Il ghiaccio è meno spesso e si scioglie prima dopo essersi frammentato. Quello che inquieta i climatologi è una buona notizia per gli imprenditori del mare. L'opportunità di utilizzare la rotta polare lungo le coste siberiane ha nuovamente catturato l'attenzione delle imprese di navigazione scandinave. Le ragioni commerciali sono date dalle distanze, notevolmente ridotte rispetto alle rotte tradizionali Europa-Asia che passano per Suez alla volta della Corea, del Giappone e della Cina.

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Una nave russa carica di gas supera per la prima volta il passaggio a nord-est fra Europa e Asia

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Tags Correlati: Borge Ousland | Buona la prima | Cina | Europa | Felix Tschudi | Kirkenes | Nato | Oceano Pacifico | Russia | Suez

 


Dal porto norvegese di Kirkenes, 1500 miglia nautiche a nord di Oslo, e quasi altrettanti dall'inglese Newcastle e dal porto tedesco di Amburgo, la NSR conduce in circa 6mila miglia nautiche nei maggiori porti asiatici, riducendo sensibilmente il percorso. I 34 giorni necessari via Suez per la Cina si riducono a 26. I 36 necessari per gettare l'ancora nei grandi porti giapponesi si riducono addirittura a 23 con un risparmio netto di 13 giorni di navigazione e noleggio. Navigabile al culmine dell'estate, quando il ghiaccio della calotta polare si riduce a meno di un terzo dell'estensione invernale, la NSR nel tratto artico corre al largo della Siberia fino allo Stretto di Bering. Portandosi all'altezza del 75° di latitudine nord, la MV Nordic Barents punta a doppiare in cinque giorni il Capo Cheliuskyn per poi proseguire nel Mare della Siberia Orientale.


Viaggiando a circa 1400km in linea d'aria dal Polo Nord, la NSR permette di salvare giorni e soldi, ma espone la nave alle insidie. Il ghiaccio alla deriva, ma anche i fondali bassi di alcuni passaggi e l'assenza di infrastrutture per assicurare l'assistenza alle navi in caso di necessità. In attesa che Mosca attrezzi una rete capace di sostenere la navigazione dei cargo per un periodo di 3, forse 4 mesi l'anno, il compito di fare la guardia ravvicinata alla MV Nordic Barents è stato affidato a due rompighiaccio nucleari che dalla base di Murmansk operano nell'Artico.


Il cargo danese, che solo verso la fine della settimana affronterà le acque più insidiose al largo della Siberia orientale, potrebbe anche avere acqua libera fino al Pacifico. Soltanto ieri, infatti, l'esploratore norvegese Borge Ousland ha completato con il suo trimarano la prima parte della spedizione artica Northern Passage 2010 e ha raccontato attraverso il suo blog di aver incontrato condizioni climatiche relativamente miti lungo l'intero percorso. Perentorio il messaggio postato dal mare tra l'Alaska e la Russia dall'uomo che da vent'anni esplora le zone polari: "Le condizioni del mare e del ghiaccio – ha scritto - sono cambiate radicalmente". C'è da credere che il viaggio della MV Nordic Barents sarà solo il primo di una lunga serie.

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