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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 16:46.
Cinquantasei bambini al di sotto dei tre anni sono dietro le sbarre con le madri detenute, 55 in totale, per la maggior parte extracomunitarie, solo 14 italiane, 31 con sentenza definitiva. L'ultima rilevazione delle mamme dietro le sbarre con i loro bambini (leggi l'articolo sulla mostra fotografica "Che ci faccio io qui?") è stata fatta dal capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), Franco Ionta, nel corso di un'audizione informale alla commissione Giustizia alla Camera.
«Il dato è piccolo ma il problema è grande. Il Dap - ha detto Ionta - è molto sensibile a questa tipologia di detenute e vede con favore esperienze positive come quella di Milano, dove in un istituto a custodia attenuata» si trovano cinque detenute con altrettanti figli «in un appartamento senza sbarre nè muri di cinta in cui i bambini non hanno il senso del carcere». Ionta non è voluto entrare nel merito dei ddl sulle detenute madri ora all'esame della Commissione («la sua valutazione appartiene alla sovranità del Parlamento»), ma ha detto di «vedere con favore» tutte le misure che allevino la presenza dei minori in carcere. «Già attualmente le detenute madri con prole al di sotto dei tre anni rappresentano un'eccezione», ha fatto notare il capo del Dap riferendosi alle misure alternative al carcere generalmente concesse in questi casi dall'autorità giudiziaria.
Intanto alla Camera si lavora su un testo unificato elaborato a giugno esaminando le tre proposte di legge all'esame della commissione. Proposte presentate come primi firmatari da Donatella Ferranti (Pd), Siegfried Brugger (gruppo misto) e Rita Bernardini (Pd). «Lo scopo del provvedimento - spiega al Sole 24 Ore.com la relatrice Marilena Samperi (Pd) - è quello di non far vivere bambini innocenti dietro le sbarre, evitando di sottoporli al trauma psico-fisico di vivere dietro le sbarre con le mamme. Il provvedimento prevede la detenzione domiciliare per le mamme con bimbi di età inferiore ai 3 anni, case alloggio individuate dai comuni o case protette da istituire per dare una risposta a queste situazioni». Ora si cerca la quadra: la prossima settimana saranno esaminati gli emendamenti e il 21 settembre il provvedimento è calendarizzato per l'aula.